L’avvocato Mario Lo Presti, ex pastore delle ADI, scrive alle ADI

L’avvocato Mario Lo Presti, ex pastore delle “Assemblee di Dio in Italia”, in questo suo scritto ha rivolto parole dure al “Consiglio Generale delle Chiese” ADI. Vi invito a leggerlo.

Fonte originale:

Vittime del Pentecostalismo -ex Avadi

File Pdf (dal canale telegram ‘Apocalisse: la vittoria finale’

File Pdf dal sito di Nicola Iannazzo

Giacinto Butindaro

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Avviso importante

Fratelli e sorelle nel Signore Gesù Cristo, voglio che sappiate che Giuseppe Piredda si è incamminato per la via di Caino. Egli infatti si è messo ad odiarmi – e voi sapete che la Scrittura afferma che “chiunque odia il suo fratello è omicida; e … nessun omicida ha la vita eterna dimorante in se stesso” (1 Giovanni 3:15) – ed “ha sette abominazioni in cuore” (Proverbi 26:25), e sicuramente nel caso di Giuseppe Piredda – da quanto è emerso in questi ultimi mesi – nel suo cuore ci sono queste abominazioni: “false testimonianze, diffamazioni … cattivi pensieri, … malvagità, … calunnia, superbia, stoltezza” (Matteo 15:19; Marco 7:21-22), che infatti si sono chiaramente manifestate. Egli ha fatto dunque getto della buona coscienza, ed è naufragato quanto alla fede (cfr. 1 Timoteo 1:19). Ha chiaramente fatto spazio al diavolo, ed ora è nel laccio del diavolo. Ed è per questo che sta diffondendo contro di me menzogne di ogni genere, sapendo di mentire. Il suo odio verso di me è accompagnato da una dottrina diversa da quella insegnata dagli apostoli del nostro Signore Gesù Cristo (insegna infatti per esempio a contrarre dei debiti con le banche; insegna che i ministri dell’Evangelo che per volontà di Dio si vengono a trovare nell’abbondanza non hanno il diritto di ricevere libere offerte dai fratelli che desiderano fare loro parte dei loro beni in ubbidienza alla Parola di Dio; etc. etc.). Dio, che è un giusto giudice, gli renderà secondo le sue opere. Guardatevi da lui e dal suo malvagio lievito e ritiratevi da lui. La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro Gesù Cristo con purità incorrotta.

Roma, 13 Agosto 2022

Butindaro Giacinto

Leggi:

La pagina Facebook – Le bugie e le diffamazioni di Piredda e del gruppo “Sentieri antichi”

Articoli presenti sul blog del fratello Nicola Iannazzo utili a capire chi è Giuseppe Piredda:

Una descrizione di Giuseppe Piredda che ci ha lasciati sbigottiti per la sua veridicità

Così parlò il “patriota” Giuseppe Piredda

Il luogotenente cariche speciali della guardia di finanza Giuseppe Piredda si scaglia contro le autorità governative europee

Per Giuseppe Piredda non esiste la verità assoluta

Ennesima falsa accusa del finanziere Giuseppe Piredda contro Giacinto Butindaro

Il finanziere Giuseppe Piredda ha stravolto la storia di Gesù di Nazareth!

Ma dove sta scritto quello che dice il finanziere Giuseppe Piredda?

Piredda ha trasgredito il terzo comandamento, nominando il Nome di Dio invano!

Il finanziere Giuseppe Piredda dà strette di mano massoniche e fa segnali massonici sul posto di lavoro

Finanziere Giuseppe Piredda, lei è un bugiardo !!

“Natura VOLLE”?! Ancora un parlare massonico da parte del finanziere Giuseppe Piredda!

UNA SPUDORATA MENZOGNA!

L’ipocrita richiesta di perdono del finanziere Giuseppe Piredda

Come il finanziere Giuseppe Piredda mi ha ingannato ed ha incitato a violare la legge sulla privacy

Lista di diffamazioni, menzogne e oltraggi del finanziere Giuseppe Piredda

Giuseppe Piredda entrerà in politica a fianco del massone piduista Silvio Berlusconi?

Cosa avreste detto (o pensato), se invece di Piredda, queste cose le avesse dette Butindaro?

Alcune mie severe considerazioni su Emanuele Michelino e Giuseppe Piredda, dopo l’archiviazione della querela di Emanuele Frediani

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In difesa del prezioso sangue di Gesù Cristo – Predicazione del 31 Maggio 2023

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Da fede a fede – Una giustizia che è per fede dall’inizio alla fine – Predicazione del 29 Maggio 2023

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Cosa dice la giustizia che vien dalla fede – Predicazione del 26 Maggio 2023

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Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi – Predicazione del 24 Maggio 2023

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MASSIMA ATTENZIONE! Ecco come il gesuita Jorge Mario Bergoglio, il capo della Chiesa Cattolica Romana, annulla la grazia di Dio!

Nel corso di una udienza generale tenuta nel Settembre 2021, il gesuita Jorge Mario Bergoglio, il capo della Chiesa Cattolica Romana, ha trasmesso un insegnamento sulla giustificazione, che è di fondamentale importanza per capire in che maniera la Chiesa papista di soppiatto o astutamente annulla la grazia di Dio, benché parli della grazia di Dio. In questo suo discorso infatti – come viene riportato sul sito di famigliacristiana.it – ad un certo punto Bergoglio, commentando alcune parole di Giacomo, espone l’insegnamento papista che annulla la grazia di Dio. Leggo sul sito famigliacristiana.it: «Papa Francesco ricorda anche l’insegnamento dell’apostolo Giacomo, il quale scrive: «L’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta». Questo significa che «la giustificazione, se non fiorisce con le opere nostre sarà lì, sotto terra, come morta. Dobbiamo integrarla con le nostre opere» (https://www.famigliacristiana.it/articolo/il-papa-siamo-giustificati-per-grazia-ma-servono-anche-le-opere.aspx). Avete notato? Bergoglio dice che la giustificazione ricevuta da Dio per grazia mediante la fede, non fiorirà senza le opere nostre «sarà lì, sotto terra, come morta», per cui sono le opere buone che danno vita alla giustificazione! Ecco perché, secondo la chiesa papista, la giustizia conseguita per mezzo della fede va integrata con le opere buone, infatti leggiamo: «Dobbiamo integrarla con le nostre opere». Cosa significa integrare? Significa «completare, rendere intero o perfetto, supplendo a ciò che manca o aggiungendo quanto è utile e necessario per una maggiore validità, efficienza, funzionalità» (https://www.treccani.it/vocabolario/integrare/). Quindi la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede, è incompleta senza le opere buone, è come se fosse morta! In questa maniera, Bergoglio rigetta la Parola di Dio che dice: “Il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4), perché sostiene l’eresia di perdizione che «il giusto vivrà per la sua fede e per le sue opere», che annulla la grazia di Dio. Infatti se la giustificazione si ottiene sia per la fede che per le opere, la grazia è annullata. Come dice Paolo, “se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, grazia non è più grazia” (Romani 11:6).
Come vi ho detto altre volte, è un punto questo di fondamentale importanza, perché la grazia viene annullata dai nemici della grazia proprio usando le savie e giuste parole del nostro fratello Giacomo sul valore delle opere buone che compiamo, parole che nel mio trattato «Per grazia» (http://imieiscritti.lanuovavia.org/libro-per-grazia.pdf) vi ho spiegato accuratamente.
Ma come vi ho detto prima, la Chiesa papista annulla la grazia di Dio benché parli della grazia di Dio! Infatti ecco alcune parole sulla grazia presenti in questo discorso di Bergoglio:
«Paolo insiste sul fatto che la giustificazione viene dalla fede in Cristo. “Padre io sono giusto perché compio tutti i comandamenti”. Sì, ma non ti viene da lì la giustificazione, ma dal fatto che qualcuno ti ha fatto giusto. Chi ti ha fatto giusto? Gesù Cristo».
«[la giustificazione] avviene per grazia. Solo per grazia, noi siamo stati giustificati solo per grazia. Io non posso andare dal giudice, pagare e avere la giustificazione? No, non si può, ha già pagato uno per tutti. La giustificazione avviene per grazia».
«Noi siamo stati salvati per pura grazia, non per i nostri meriti. E questo ci dà una fiducia grande. Siamo peccatori, sì, ma andiamo con questa grazia di Dio che ci perdona. Siamo già giustificati, ma viene a perdonarci di nuovo».
Avete notato? Non parla anche Bergoglio della grazia? Non dice forse che siamo stati giustificati solo per grazia? Non dice forse che la giustificazione avviene per grazia? Non dice forse che siamo stati salvati per pura grazia, e non per i nostri meriti? Non dice forse che siamo già giustificati? Eppure, di soppiatto in questo discorso inserisce una piccola frase sulla giustificazione che è sufficiente ad annullare la grazia di Dio, che è la seguente: «la giustificazione, se non fiorisce con le opere nostre sarà lì, sotto terra, come morta».
E questo è quello che fanno anche dei sedicenti Cristiani Evangelici, la stessa ed identica cosa, e lo fanno esattamente nella stessa maniera in cui lo fa il gesuita Bergoglio, ossia prendendo le seguenti parole di Giacomo: “Voi vedete che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto” (Giacomo 2:24), ed anche queste: “come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta” (Giacomo 2:26). L’unica differenza tra il gesuita Bergoglio e questi altri «gesuiti» travestiti da Cristiani Evangelici, è che mentre Bergoglio lo dice chiaramente che «la giustificazione, se non fiorisce con le opere nostre sarà lì, sotto terra, come morta», questi altri «gesuiti» si limitano a insistere nel dire che “la fede senza le opere è morta”, cosa giusta naturalmente, ma queste parole di Giacomo nella loro testa e nel loro cuore hanno proprio il significato che gli dà Bergoglio, e cioè che la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede, senza le opere buone è come morta! E questo uno lo capisce bene quando cade nelle loro grinfie! Ma l’apostolo Paolo chiama la giustificazione che abbiamo ricevuto per fede “la giustificazione che dà vita” (Romani 5:18), per cui “quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia, regneranno nella vita per mezzo di quell’uno che è Gesù Cristo” (Romani 5:17). La giustificazione dà sempre vita a coloro che sono giustificati: non dà vita soltanto quando uno crede, ma anche dopo che ha creduto, fino a che ha la fede. Dice l’apostolo infatti che “lo spirito è vita a cagion della giustizia” (Romani 8:10).
Per questo vi ripeto per l’ennesima volta, non credete a questi «gesuiti» travestiti da Cristiani Evangelici quando vi dicono che credono nella salvezza per grazia e nella giustificazione per grazia, perché questi sono astuti ed hanno lo stesso insegnamento della Chiesa papista! Sono dei bugiardi, sono persone che fanno uso della menzogna e della finzione, esattamente come hanno fatto i gesuiti nel corso dei secoli!
La Chiesa papista e questi sedicenti Evangelici che insegnano la stessa cosa della Chiesa papista, errano grandemente, perché la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede, è perfetta, assolutamente perfetta, perché appunto viene da Dio, e quindi non ha bisogno di essere integrata o completata o resa perfetta dalle nostre opere buone per dare vita a colui che l’ha conseguita. La nostra giustizia quindi non va a completare o a completare o a rendere perfetta la giustizia di Dio, come se senza le nostre opere buone la giustizia di Dio fosse morta! Quando infatti parliamo della giustificazione, dobbiamo sempre tenere a mente che stiamo parlando della giustizia di Dio o che viene da Dio, che Dio imputa senza opere a chi crede in Lui (cfr. Romani 4:6), per cui è folle pensare che essa vada integrata o completata da opere umane! Sarebbe come dire che l’opera di Dio è imperfetta, e va integrata da opere umane! Chi insegna ciò che insegna Bergoglio è ancora sotto il peccato, è sulla via della perdizione, e vuole sedurvi.
Se fosse come dice Bergoglio, il ladrone sulla croce non avrebbe potuto entrare in paradiso, perché ebbe la fede, ma non ebbe opere buone (elemosine, etc.), che egli non ebbe l’opportunità di compiere! La sua giustificazione rimase là, come morta, perché non fu integrata da opere buone!!! Ma egli invece potè entrare in quel giorno in paradiso perché “il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4).
Fratelli, continuate a fare le opere buone, “le quali Iddio ha innanzi preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2:10), siate zelanti nelle opere, ma ricordatevi che esse non completano, non integrano, non rendono completa, la giustizia che viene dalla fede, perché essa E’ PERFETTA, in quanto è “quella che si ha mediante la fede in Cristo; la giustizia che vien da Dio, basata sulla fede” (Filippesi 3:9), giustizia che è rivelata nell’Evangelo, che è la Buona Novella che Gesù di Nazareth è il Cristo, che è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture; e che apparve ai testimoni ch’erano prima stati scelti da Dio (cfr. 1 Corinzi 15:3-5; Atti 10:41).
Concludo quindi, fratelli, dicendovi di rimanere attaccati alla parola: “Il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4), e di rigettare qualsiasi ragionamento o insegnamento che di fatto porta a professare l’eresia distruttiva: «Il giusto vivrà per la sua fede e per le sue opere buone», perché questa eresia porta allo scadimento dalla grazia.
Levatevi in favore della giustificazione per fede, lottate strenuamente per essa, perché essa è sotto attacco, e guardatevi soprattutto dai «gesuiti evangelici» che con sofismi vari l’annullano, come fa la Chiesa papista.
Chi ha orecchi da udire, oda!

Giacinto Butindaro

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Certo c’è un Dio che giudica sulla terra! – Predicazione del 22 Maggio 2023

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19 Maggio 2023 – Sulla «Zanzara»

Stasera prima delle 18:30 mi ha chiamato il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani, facendomi alcune domande in merito a due post che ho pubblicato sul mio profilo di Facebook tra le 16:30 e le 17, che concernono i giudizi di Dio. L’intervista poi è stata mandata in onda durante il programma serale della ‘Zanzara’; ve la propongo affinché possiate ascoltarla (qualcosina è stata tagliata). Ringrazio Dio per come mi ha permesso anche questa volta di proclamare la verità.

Giacinto Butindaro

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A coloro che credono di essere giustificati per opere – Predicazione del 19 Maggio 2023

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Noi crediamo d’esser salvati per la grazia del Signor Gesù – Predicazione del 17 Maggio 2023

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La «Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della giustificazione» è un’opera massonica

La «Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della giustificazione», che fu firmata il 31 ottobre 1999 da rappresentanti del Vaticano e della Federazione luterana mondiale, è senza dubbio un’opera massonica, di un’astuzia formidabile, che solamente persone che non conoscono la Scrittura, che non conoscono la storia, le dottrine, le pratiche e le arti seduttrici dell’errore della Chiesa Cattolica Romana, che non conoscono come scoppiò e cosa produsse la Riforma Protestante, possono avallare. Sappiate che la massoneria è molto attiva in ambito evangelico, quindi anche tra i Pentecostali, sul tema della giustificazione, perché alla Massoneria dà estremamente fastidio la dottrina della giustificazione per fede, che si basa sulle seguenti parole del profeta Habacuc: “Il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4), innanzi tutto perché la Massoneria stessa insegna la giustificazione per opere, e poi perché la Massoneria sa che questo versetto biblico “il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4) con tutto ciò che implica costituisce la fonte primaria della divisione tra Cattolici ed Evangelici, e siccome la Massoneria si propone di unire Cattolici ed Evangelici, è inevitabile che ha dovuto e deve lavorare sodo proprio su questo fronte, per cercare di mettere d’accordo Cattolici ed Evangelici per farli camminare a braccetto. Badate a voi stessi, fratelli, perché il lievito malvagio costituito da questa dichiarazione è destinato a far lievitare nel tempo tutto l’ambiente evangelico, compreso quello pentecostale, e già infatti posso dirvi che anche in ambito Pentecostale molti di fatto sono d’accordo con questa dichiarazione che con abili sofismi in definitiva rigetta che “il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4). State attenti, perché esiste un Evangelismo diversamente Cattolico Romano che si sta propagando grazie all’opera degli uomini che lavorano con la mano nascosta! State saldi nella fede nell’Evangelo (cioè nella Buona Novella che Gesù di Nazareth è il Cristo, che è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture; e che apparve ai testimoni ch’erano prima stati scelti da Dio cfr. 1 Corinzi 15:3-5; Atti 10:41), nel quale “la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: Ma il giusto vivrà per fede” (Romani 1:17), e perseverate nella grazia. Nessuno vi seduca con vani ragionamenti.

Giacinto Butindaro

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Contro il Canone n° 24 sulla giustificazione del Concilio di Trento

Il Concilio di Trento ha affermato: «Se qualcuno afferma che la giustizia ricevuta non viene conservata ed anche aumentata dinanzi a Dio con le opere buone, ma che queste sono solo frutto e segno della giustificazione conseguita, e non anche causa del suo aumento: sia anatema» (Concilio di Trento, Sessione VI, Capitolo XVI, Canone n° 24). Cosa significa questo? Che la Chiesa Cattolica Romana insegna che la giustizia di Dio, basata sulla fede, ossia la giustizia che viene dalla fede, viene aumentata con le opere buone. In altre parole, la Chiesa papista insegna che «il giusto vivrà per la sua fede e per le sue opere buone»! Per cui, secondo la Chiesa papista, la giustizia di Dio viene aumentata dalla nostra giustizia, per cui devono essere unite, e il risultato è la giustificazione del credente che gli permette di meritare il paradiso! E chi rigetta quello che essa dice è anatema! E a sostegno di questo falso insegnamento, la Chiesa papista prende le parole di Giacomo, il fratello del Signore, sulle opere buone interpretando arbitrariamente le sue parole, facendo dire a Giacomo cose che Giacomo non ha detto affatto. Ecco in che maniera la Chiesa papista annulla la grazia di Dio. Vogliamo dunque condannare con ogni franchezza questo canone sulla giustificazione con cui la Chiesa papista ha rigettato la Parola di Dio che dice “il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4), ossia la giustificazione per fede. Avete capito quindi perché i cattolici romani non sono sicuri di essere salvati e giustificati? Perché seguendo l’insegnamento papista sopra esposto, è IMPOSSIBILE essere sicuri di essere salvati e giustificati. Badate a voi stessi, fratelli, perché taluni hanno introdotto di soppiatto questo lievito papista anche in mezzo alle Chiese Evangeliche, e questo per cercare di unire gli Evangelici ai Cattolici, e quindi per promuovere l’ecumenismo.

Giacinto Butindaro

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In difesa della giustificazione per fede

Noi predichiamo quello che predicavano gli apostoli, e cioè che “Il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4), per cui predichiamo “la giustizia che vien da Dio, basata sulla fede” (Filippesi 3:9), ossia la giustificazione per la fede in Gesù Cristo.

Alcuni invece predicano sostanzialmente che «il giusto vivrà per la sua fede e per le sue opere». Essi sostanzialmente nella loro follia uniscono due giustizie: la giustizia di Dio che viene dalla fede che dice: “Il giusto VIVRÀ PER FEDE” (Romani 1:17), e la giustizia che viene dalla legge che dice: “L’uomo che farà quelle cose, VIVRÀ PER ESSE” (Romani 10:5), annullando così la grazia. Perché se la giustificazione è per fede essa è per grazia, e “se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, grazia non è più grazia” (Romani 11:6). Essi invece, vogliono fare passare il messaggio che la giustificazione non sia solo per grazia, ma anche per opere. E’ una follia, lo so, ma costoro cercano di introdurre di soppiatto proprio questo concetto, che poi annulla la grazia di Dio. Ecco perché queste due giustizie non sono affatto unibili, e difatti l’apostolo Paolo nell’epistola ai santi di Roma tiene ben separate “la giustizia che vien dalla legge” (Romani 10:5), e “la giustizia che vien dalla fede” (Romani 10:6), e non le unisce affatto. E difatti dopo avere affermato che i Giudei “ignorando la giustizia di Dio, e cercando di stabilir la loro propria, non si son sottoposti alla giustizia di Dio; poiché il termine della legge è Cristo, per esser giustizia ad ognuno che crede” (Romani 10:3-4), egli dice: “Infatti Mosè descrive così la giustizia che vien dalla legge: L’uomo che farà quelle cose, vivrà per esse. MA la giustizia che vien dalla fede dice così …” (Romani 10:5-6). Quel MA indica che la giustizia che viene dalla fede è una giustizia completamente diversa da quella che viene dalla legge, perché si ottiene SOLTANTO PER FEDE, e difatti poco dopo Paolo dice che “col cuore si crede per ottener la giustizia” (Romani 10:10). Questa è la ragione per cui l’apostolo Paolo era odiato dai Giudei, perché egli predicando che “il giusto vivrà per la sua fede” rendeva inutile, diciamo così, l’osservanza della legge da parte dei Giudei per essere giustificati, o meglio dichiarava che essi non potevano essere giustificati per la legge di Mosè, il che per i Giudei sentirlo costituiva un grave affronto, perché nella legge è scritto: “L’uomo che farà quelle cose, vivrà per esse” (Romani 10:5). D’altronde, non disse forse Paolo ai Giudei nella sinagoga di Antiochia di Pisidia: “Per mezzo di lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto esser giustificati per la legge di Mosè” (Atti 13:39)? Ma i Giudei intoppano nella Parola, essendo stati destinati anche a questo; perciò rigettano la giustizia di Dio basata sulla fede.

Qualcuno potrebbe dire: ‘Sì, siamo d’accordo nell’annunciare agli increduli che ‘il giusto vivrà per la sua fede’, ma a coloro che hanno creduto bisogna annunciargli che ‘il giusto vivrà per la sua fede e per le sue opere’, perché bisogna esortarli ad essere zelanti nelle opere buone!’ Eh no, perché è scritto che “il giusto vivrà per la sua fede”, il che significa che siamo stati giustificati per fede, ma anche che siamo IN QUESTO MOMENTO giustificati per fede. Infatti Paolo dice ai santi di Roma: “Or non per lui [Abramo] soltanto sta scritto che questo gli fu messo in conto di giustizia, ma anche per noi ai quali sarà così messo in conto; per noi che crediamo in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, il quale è stato dato a cagione delle nostre offese, ed è risuscitato a cagione della nostra giustificazione. Giustificati dunque per fede, abbiam pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” (Romani 4:23-25). Avete notato? E’ sempre la nostra fede ad esserci messa in conto di giustizia, ANCHE DOPO avere creduto! Non è che la nostra fede ci è stata messa in conto di giustizia nell’attimo in cui abbiamo creduto nell’Evangelo, e poi da quel momento in avanti, non è più solo la nostra fede ad esserci messa in conto di giustizia, perché oltre alla nostra fede anche le nostre opere buone ci vengono messe in conto di giustizia! Le nostre opere buone vengono sicuramente registrate da Dio e da lui tenute in considerazione, e per esse quando compariremo davanti al tribunale di Cristo verremo ricompensati, ma esse non fanno e non faranno mai parte della giustizia di Dio, e questo perché la giustizia di Dio è la giustizia che VIENE DA DIO. Ad essa non c’è quindi niente da aggiungere, e niente da togliere! Questo è un punto fondamentale, fratelli, da capire, per evitare di cadere vittime di coloro che annullano la grazia di Dio e vogliono farvi scadere dalla grazia di Dio. Vi ricordate che cosa avvenne quando a Gerusalemme si radunarono gli apostoli e gli anziani per trattare la questione che era sorta? Che “alcuni della setta de’ Farisei che aveano creduto, si levarono dicendo: Bisogna circoncidere i Gentili, e comandar loro d’osservare la legge di Mosè” (Atti 15:5). Lo vedete? Qui si parla di Giudei che avevano creduto i quali tentarono di introdurre il concetto che i Gentili per essere salvati dovevano ANCHE osservare la legge di Mosè! Ma cosa disse l’apostolo Pietro, che era Giudeo? “Noi crediamo d’esser salvati per la grazia del Signor Gesù, nello stesso modo che loro” (Atti 15:11). Notate come Pietro non disse che erano stati salvati per la grazia del Signore Gesù, ma che essi erano salvati in quel momento per la grazia del Signore Gesù. Cosa voglio dire? Che la salvezza rimane per grazia sempre: non è che prima di credere è per grazia, quando crediamo è per grazia, e poi dopo avere creduto essa «diventa» per grazia e per opere! Per cui noi, fratelli, ricordatevelo sempre, SIAMO STATI salvati e SIAMO salvati per grazia mediante la fede! Possiamo forse dire infatti che noi ora siamo salvati per grazia e per opere? Ma se è per grazia, non è più per opere, altrimenti grazia non è più grazia, quindi non è che siamo stati giustificati per fede quando abbiamo creduto, e poi dopo avere creduto siamo giustificati per fede e per opere. Infatti Paolo dice: “Giustificati dunque per fede, abbiam pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” (Romani 5:1), ed anche: “Essendo ora giustificati per il suo sangue, sarem per mezzo di lui salvati dall’ira” (Romani 5:9).

A conferma che il giusto vivrà “per la sua fede” e non «per la sua fede e per le sue opere», e quindi che è soltanto la giustizia che viene dalla fede a dare vita all’uomo, c’è questo: che la giustificazione che abbiamo ottenuto per fede in Cristo è chiamata dall’apostolo Paolo “la giustificazione che dà vita” (Romani 5:18 – nella NR è stato messo “la giustificazione che dà la vita”). E difatti lui la difese strenuamente nella sua epistola ai santi della Galazia, che erano stati turbati da alcuni che volevano sovvertire l’Evangelo di Cristo insegnando la giustificazione per opere. Badate, costoro non dissero ai Galati: «Smettete di credere in Gesù» o «Smettete di credere nell’Evangelo annunciatovi da Paolo», ma dissero loro sostanzialmente che «il giusto vivrà per la sua fede e per le sue opere», che quindi per essere giustificati da Dio essi dovevano oltre che credere nell’Evangelo anche praticare le cose scritte nella legge! Ma se “col cuore si crede per ottener la giustizia” (Romani 10:10), è evidente che la giustizia di Dio è un dono, e difatti è chiamata “il dono della giustizia” (Romani 5:17), e non qualcosa che si merita o si guadagna con le proprie opere, e quindi che chi crede ha questo dono. E se nell’Evangelo “la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: Ma il giusto vivrà per fede” (Romani 1:17), è evidente che la giustizia di Dio si ottiene soltanto credendo nell’Evangelo.

I nemici della giustificazione per fede odiano quindi l’Evangelo della grazia, nel quale “la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: Ma il giusto vivrà per fede” (Romani 1:17). E badate che il loro odio verso l’Evangelo lo sanno dissimulare bene, per cui bisogna avere i sensi esercitati a discernere il bene e il male, per capire che costoro odiano l’Evangelo … e di conseguenza anche i ministri dell’Evangelo. D’altronde, “anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque gran che se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia; la fine loro sarà secondo le loro opere” (2 Corinzi 11:14-15).

Mi rivolgo quindi a voi che avete “ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo” (2 Pietro 1:1), affinché lottiate strenuamente per la fede, perché è sotto attacco da parte di uomini scellerati, che in mezzo alle Chiese, si travestono da ministri di giustizia.

Nello stesso tempo ricordo a tutti voi che avete conseguito la giustizia che viene da Dio basata sulla fede, che noi siamo chiamati a compiere opere buone, “perché noi siamo fattura di lui, essendo stati creati in Cristo Gesù per le buone opere, le quali Iddio ha innanzi preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2:10), ad essere zelanti nelle opere buone, perché Cristo “ha dato se stesso per noi affin di riscattarci da ogni iniquità e di purificarsi un popolo suo proprio, zelante nelle opere buone” (Tito 2:14). Noi infatti, essendo figliuoli d’Abramo, perché abbiamo “la fede d’Abramo” (Romani 4:16), dobbiamo seguire le orme di Abramo, del quale è scritto che “la fede operava insieme con le opere di lui, e che per le opere la sua fede fu resa compiuta; e così fu adempiuta la Scrittura che dice: E Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia; e fu chiamato amico di Dio” (Giacomo 2:22-23). Come dice Paolo infatti, “in Cristo Gesù, né la circoncisione né l’incirconcisione hanno valore alcuno; quel che vale è la fede operante per mezzo dell’amore” (Galati 5:6).

Nessuno vi seduca con vani ragionamenti.

La Grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia col vostro spirito, fratelli. Amen. – Galati 6:18

Giacinto Butindaro

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Per la fede che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre – Predicazione del 15 Maggio 2023

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Il dono della giustizia –  Predicazione del 12 Maggio 2023

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Guardatevi da quelli che professano la dottrina di Balaam –  Predicazione del 10 Maggio 2023

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