La Chiesa Cattolica Romana e la menzogna

Secondo i teologi papisti, la bugia è di tre tipi, cioè, la bugia giocosa, la bugia ufficiosa, e la bugia dannosa (questa distinzione fu introdotta da Tommaso d’Aquino).

La bugia giocosa è quando si mentisce per giuoco, senza alcuno scopo serio, e per il solo piacere di mentire; la bugia ufficiosa è quando si mentisce per scusarsi, ovvero per produrre un qualche vantaggio a sé stesso o ad altri, senza che però ne venga per essa danno al prossimo; la bugia dannosa è quando per essa ne viene ingiusto danno al prossimo.

Le prime due classi di bugie, secondo la teologia romana, non sono che peccato veniale, mentre la bugia dannosa è un peccato grave. Citiamo a tale proposito ciò che dice l’Enciclopedia Ecclesiastica alla voce ‘bugia’: ‘Solo la bugia dannosa può essere colpa grave, come quando inducesse in errore su Dio, la religione, la morale, o recasse danno grave al prossimo nella vita, nelle ricchezze o nella fama; in tutti questi casi, infatti, è una grave violazione del precetto della carità (…) La bugia ufficiosa (quella cioè che mira a qualche vantaggio) e quella giocosa, non sono peccato grave (…) anzi, la giocosa, secondo alcuni, può essere del tutto innocente, ossia non essere neppure bugia. Questa dottrina sulla colpevolezza di chi mente è comune nella Chiesa’ (Enciclopedia Ecclesiastica, vol. 1, pag. 533).

E se questo non basta per capire che i teologi della chiesa romana ammettono in alcune circostanze la menzogna citiamo anche quello che dice l’Enciclopedia Cattolica alla voce menzogna: ‘In molti casi, basterà il silenzio o la frase evasiva allo scopo di salvare il segreto, di eludere una minaccia, di essere cortesi. Ma tante altre volte il silenzio o la frase evasiva sono proprio tali da tradire quegli scopi. Non si può allora né tacere né evadere; bisogna dire qualcosa; d’altronde il proprio pensiero non può dirsi senza pericolo. E’ lecita in simili circostanze la risposta falsa? Con la grande maggioranza degli uomini sani, i dottori cattolici rispondono di sì’ (Enciclopedia Cattolica, vol. 8, 703).

La Scrittura dice: “Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri” (Ef. 4:25), perciò non importa se uno dice una bugia per ridere o per scusarsi o per diffamare il suo prossimo perché egli commette una cosa in abominio a Dio secondo che è scritto: “Le labbra bugiarde sono un abominio per l’Eterno” (Prov. 12:22).

E a proposito della bugia da loro chiamata giocosa la Scrittura la condanna perché afferma: “Come un pazzo che avventa tizzoni, frecce e morte, così è colui che inganna il prossimo, e dice: Ho fatto per ridere!” (Prov. 26:18,19).

Quindi, i dottori della chiesa romana che parlano in quel modo a riguardo della menzogna mentono loro stessi contro la verità e inducono le persone ad amare e praticare la menzogna a danno della loro anima, perché i bugiardi non erediteranno il regno di Dio

Chi ha orecchi da udire oda.

Giacinto Butindaro

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1 risposta a La Chiesa Cattolica Romana e la menzogna

  1. Lisa Paoli Mori scrive:

    3 o 4 anni fa mandai un curriculum ad un centro commerciale molto conosciuto in tutta Italia,uno di quei posti che in questi periodi di crisi economica potrebbero offrire quella stabilità di contratto che altri posti non potrebbero permettersi..dopo poco tempo ricevetti una telefonata..il mio curriculum era stato visionato e avrei dovuto presentarmi alla sede centrale per il possibile colloquio..non riuscivo a credere alle mie orecchie!come fosse possibile che il mio umile curriculum(lo dico per i tipi di lavoro e di studi che ho fatto)fosse stato in qualche modo scelto,non riusciva a trovare in me nessuna spiegazione logica..comunque,mi presento alla sede centrale e c’era molta altra gente..ci propongono un test della durata di un ora e mezzo..ho pregato molto il Signore ..finito il test torno a casa,continuando nei giorni successivi a chiedere un miracolo da parte di Dio..ricevo pochi giorni dopo un’altra chiamata..avevo superato il test e dovevo presentarmi di nuovo alla sede centrale per il colloquio..raggiante come non mai e avendo già la certezza che Dio stesse operando vado a questo colloquio..la ragazza mi fa sedere nel suo ufficio,visiona il test e mi dice che sono stata una delle migliori..comincia a farmi delle domande,ricordo che parlavo speditamente e usavo con scioltezza il miglior linguaggio che potesse essere nei più reconditi meandri della mia memoria!!mi sentivo veramente guidata dal Signore in tutto questo..!fino a che non arrivò la domanda fatidica,dopo una serie di altre..”mentiresti sul posto di lavoro?”io,ovviamente:”no,mai..sono cristiana e mi sforzo sempre di dire la verità” ..”anche se questo volesse dire rischiare di perdere il posto di lavoro o mettere in problemi seri il datore di lavoro?esempio..non vieni assicurata,viene un controllo e il capo ti dice di dire che tu il contratto invece ce l’hai..cosa fai?” al che(stava crollando tutto,me ne rendevo conto)rispondo:”io direi la verità comunque..”..la tipa ha chiuso il mio fascicolo e con un”molte grazie,allora,le faremo sapere” mi ha accompagnato alla porta.

    credo di essermi mangiata il fegato per giorni e giorni,non ho raccontato ai miei di quella domanda perchè mi avrebbero veramente urlato addosso,tutti mi avrebbero dato della stupida per essermi giocata in quel modo un’occasione così grossa..ma col tempo mi sono resa conto che è stato bene così..eccome se è stato bene così!mai dobbiamo trasgredire la legge di Dio per l’offerta di una posizione..oggi mi rendo conto che Dio mi mise alla prova,per provare la mia fedeltà..

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