Ecco alcuni di coloro contro i quali la Parola di Dio pronuncia dei GUAI:
“Guai a colui ch’è solo, e cade senz’avere un altro che lo rialzi!” (Ecclesiaste 4:10)
“Guai a te, o paese, il cui re è un fanciullo, e i cui principi mangiano fin dal mattino!” (Ecclesiaste 10:16).
“L’aspetto del loro volto testimonia contr’essi, pubblicano il loro peccato, come Sodoma, e non lo nascondono. Guai all’anima loro! perché procurano a se stessi del male. …. Guai all’empio! male gl’incoglierà, perché gli sarà reso quel che le sue mani han fatto” (Isaia 3:9,11).
“Guai a quelli che aggiungon casa a casa, che uniscon campo a campo, finché non rimanga più spazio, e voi restiate soli ad abitare in mezzo al paese!” (Isaia 5:8).
“Guai a quelli che la mattina s’alzan di buon’ora per correr dietro alle bevande alcooliche, e fan tardi la sera, finché il vino l’infiammi!” (Isaia 5:11).
“Guai a quelli che tiran l’iniquità con le corde del vizio, e il peccato come con le corde d’un cocchio, e dicono: ‘Faccia presto, affretti l’opera sua, che noi la veggiamo! Venga e si eseguisca il disegno del Santo d’Israele, che noi lo conosciamo!’ ” (Isaia 5:18-19).
“Guai a quelli che chiaman bene il male, e male il bene, che mutan le tenebre in luce e la luce in tenebre, che mutan l’amaro in dolce e il dolce in amaro!” (Isaia 5:20)
“Guai a quelli che si reputano savi e si credono intelligenti! (Isaia 5:21)
“Guai a quelli che son prodi nel bevere il vino, e valorosi nel mescolar le bevande alcooliche; che assolvono il malvagio per un regalo, e privano il giusto del suo diritto!” (Isaia 5:22-23)
“Guai a quelli che fanno decreti iniqui e a quelli che redigono in iscritto sentenze ingiuste, per negare giustizia ai miseri, per spogliare del loro diritto i poveri del mio popolo, per far delle vedove la loro preda e degli orfani il loro bottino!” (Isaia 10:1-2)
“Guai a quelli che si ritraggono lungi dall’Eterno in luoghi profondi per nascondere i loro disegni, che fanno le opere loro nelle tenebre, e dicono: ‘Chi ci vede? chi ci conosce?’ (Isaia 29:15).
“Guai, dice l’Eterno, ai figliuoli ribelli che forman dei disegni, ma senza di me, che contraggono alleanze, ma senza il mio spirito, per accumulare peccato su peccato; che vanno giù in Egitto senz’aver consultato la mia bocca, per rifugiarsi sotto la protezione di Faraone, e cercar ricetto all’ombra dell’Egitto!” (Isaia 30:1-2).
“Guai a quelli che scendono in Egitto in cerca di soccorso, e s’appoggian su cavalli, e confidano ne’ carri perché son numerosi, e ne’ cavalieri, perché molto potenti, ma non guardano al Santo d’Israele, e non cercano l’Eterno!” (Isaia 31:1).
“Guai a te che devasti, e non sei stato devastato! che sei perfido, e non t’è stata usata perfidia! Quand’avrai finito di devastare sarai devastato; quand’avrai finito d’esser perfido, ti sarà usata perfidia” (Isaia 33:1).
“Guai a colui che contende col suo creatore, egli, rottame fra i rottami di vasi di terra! L’argilla dirà essa a colui che la forma: ‘Che fai?’ o l’opera tua dirà essa: ‘Ei non ha mani?’ ” (Isaia 45:9).
“Guai a colui che dice a suo padre: ‘Perché generi?’ e a sua madre: ‘Perché partorisci?’ ” (Isaia 45:10).
“Io ho visto le tue abominazioni, i tuoi adulterî, i tuoi nitriti, l’infamia della tua prostituzione sulle colline e per i campi. Guai a te, o Gerusalemme! Quando avverrà mai che tu ti purifichi?’ ” (Geremia 13:27).
“Guai a colui ch’edifica la sua casa senza giustizia, e le sue camere senza equità; che fa lavorare il prossimo per nulla, e non gli paga il suo salario; e dice: ‘Mi edificherò una casa grande e delle camere spaziose’, e vi fa eseguire delle finestre, la riveste di legno di cedro e la dipinge di rosso!” (Geremia 22:13:14).
“Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio pascolo! dice l’Eterno” (Geremia 23:1).
“Guai ai profeti stolti, che seguono il loro proprio spirito, e parlano di cose che non hanno vedute!” (Ezechiele 13:3).
“Guai alle donne che cuciono de’ cuscini per tutti i gomiti, e fanno de’ guanciali per le teste d’ogni altezza, per prendere le anime al laccio! Vorreste voi prendere al laccio le anime del mio popolo e salvare le vostre proprie anime?” (Ezechiele 13:18).
“Guai alla città sanguinaria, pentola piena di verderame, il cui verderame non si stacca! Vuotala de’ pezzi, uno a uno, senza tirare a sorte!” (Ezechiele 24:6).
“Guai ai pastori d’Israele, che non han fatto se non pascer se stessi! Non è forse il gregge quello che i pastori debbon pascere?” (Ezechiele 34:2).
“Guai a loro, perché si sono sviati da me! Ruina su loro perché mi si son ribellati! Io li redimerei, ma essi dicon menzogne contro di me. Essi non gridano a me col cuor loro, ma si lamentano sui loro letti; si radunano ansiosi per il grano ed il vino, e si ribellano a me! Io li ho educati, ho fortificato le loro braccia, ma essi macchinano del male contro di me. Essi tornano, ma non all’Altissimo; son diventati come un arco fallace; i loro capi cadranno per la spada, a motivo della rabbia della lor lingua; nel paese d’Egitto si faran beffe di loro” (Osea 7:13-16).
“Guai a voi che desiderate il giorno dell’Eterno! Che v’aspettate voi dal giorno dell’Eterno? Sarà un giorno di tenebre, non di luce. Sarà di voi come d’uno che fugge davanti a un leone, e lo incontra un orso; come d’uno ch’entra in casa, appoggia la mano alla parete, e un serpente lo morde. Il giorno dell’Eterno non è esso forse tenebre, e non luce? oscurissimo e senza splendore?” (Amos 5:18-20).
“Guai a quelli che vivon tranquilli in Sion, e fiduciosi sul monte di Samaria! Ai notabili della prima fra le nazioni, dietro ai quali va la casa d’Israele!” (Amos 6:1).
“Guai a quelli che meditano l’iniquità e macchinano il male sui loro letti, per metterlo ad effetto allo spuntar del giorno, quando ne hanno il potere in mano! Agognano dei campi, e li rapiscono; delle case, e se le prendono; così opprimono l’uomo e la sua casa, l’individuo e la sua proprietà” (Michea 2:1-2).
“Guai alla città di sangue, che è tutta piena di menzogna e di violenza e che non cessa di far preda!” (Nahum 3: 1).
“Guai a colui ch’è avido d’illecito guadagno per la sua casa, per porre il suo nido in alto e mettersi al sicuro dalla mano della sventura! (Habacuc 2:9).
“Guai a colui che edifica la città col sangue, e fonda una città sull’iniquità!” (Habacuc 2:12).
“Guai a colui che dà da bere al prossimo, a te che gli versi il tuo veleno e l’ubriachi, per guardare la sua nudità!” (Habacuc 2:15).
“Guai a chi dice al legno: ‘Svègliati!’ e alla pietra muta: ‘Lèvati!’ Può essa ammaestrare? Ecco, è ricoperta d’oro e d’argento, ma non v’è in lei spirito alcuno” (Habacuc 2:19).
“Guai alla città ribelle, contaminata, alla città d’oppressione! Essa non dà ascolto ad alcuna voce, non accetta correzione, non si confida nell’Eterno, non s’accosta al suo Dio. I suoi capi, in mezzo a lei, sono leoni ruggenti; i suoi giudici son lupi della sera, che non serban nulla per la mattina. I suoi profeti son millantatori, perfidi, i suoi sacerdoti profanano le cose sante, fanno violenza alla legge. L’Eterno è giusto in mezzo a lei; egli non commette iniquità; ogni mattina egli mette in luce i suoi giudizi, e non manca mai; ma il perverso non conosce vergogna” (Sofonia 3:1-5).
“Guai al pastore da nulla, che abbandona il gregge! La spada gli colpirà il braccio e l’occhio destro. Il braccio gli seccherà del tutto, e l’occhio destro gli si spegnerà interamente” (Zaccaria 11:17).
“Guai al mondo per gli scandali! Poiché, ben è necessario che avvengan degli scandali; ma guai all’uomo per cui lo scandalo avviene! ” (Matteo 18:7).
“Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché serrate il regno de’ cieli dinanzi alla gente; poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare” (Matteo 23:13).
“Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché scorrete mare e terra per fare un proselito; e fatto che sia, lo rendete figliuol della geenna il doppio di voi” (Matteo 23:15).
“Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più gravi della legge: il giudicio, e la misericordia, e la fede. Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre. Guide cieche, che colate il moscerino e inghiottite il cammello” (Matteo 23:23-24).
“Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché nettate il di fuori del calice e del piatto, mentre dentro son pieni di rapina e d’intemperanza. Fariseo cieco, netta prima il di dentro del calice e del piatto, affinché anche il di fuori diventi netto” (Matteo 23:25-26).
“Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaion belli di fuori, ma dentro son pieni d’ossa di morti e d’ogni immondizia. Così anche voi, di fuori apparite giusti alla gente; ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità” (Matteo 23:27-28).
“Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione” (Luca 6:24).
“Guai a voi che siete ora satolli, perché avrete fame” (Luca 6:25).
“Guai a voi che ora ridete, perché farete cordoglio e piangerete” (Luca 6:25).
“Guai a voi quando tutti gli uomini diran bene di voi, perché i padri loro facean lo stesso coi falsi profeti” (Luca 6:26).
“Guai a voi, Farisei, perché amate i primi seggi nelle sinagoghe, e i saluti nelle piazze” (Luca 11:43).
“Guai anche a voi, dottori della legge, perché caricate le genti di pesi difficili a portare, e voi non toccate quei pesi neppur con un dito!” (Luca 11:46).
“Guai a voi, perché edificate i sepolcri de’ profeti, e i vostri padri li uccisero. Voi dunque testimoniate delle opere de’ vostri padri e le approvate; perché essi li uccisero, e voi edificate loro de’ sepolcri” (Luca 11:47-48).
“Guai a voi, dottori della legge, poiché avete tolta la chiave della scienza! Voi stessi non siete entrati, ed avete impedito quelli che entravano” (Luca 11:52).
“È impossibile che non avvengano scandali: ma guai a colui per cui avvengono!” (Luca 17:1).
“Ma costoro dicon male di tutte le cose che non sanno; e in quelle che sanno per natura, come le bestie senza ragione, si corrompono. Guai a loro! Perché si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si son gettati nei traviamenti di Balaam, e son periti per la ribellione di Core” (Giuda 10-11).
Chi ha orecchi da udire, oda
Giacinto Butindaro