Il vescovo cattolico romano Luigi Negri contro Luca De Pero, ex sacerdote cattolico romano ora Cristiano

Fratelli nel Signore, ecco alcune delle dure parole che Luigi Negri, vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro, ha scritto contro Luca De Pero ed altri tre ex cattolici romani alla notizia che essi si sarebbero fatti battezzare in seno alla Chiesa Evangelica Battista di Cesena (cosa peraltro che è avvenuta il 24 Settembre 2011). Aveva già detto delle parole dure contro la conversione di Luca De Pero, definendola un ‘gravissimo attacco al dogma cattolico e alla disciplina ecclesiastica’ e un ‘colpo grave del padre delle tenebre alla nostra Chiesa’, ma è voluto tornare a parlarne in occasione dell’annuncio del battesimo di De Pero.

Voglio che leggiate attentamente queste sue parole per capire una cosa molto semplice: e cioè che con i Cattolici Romani si possono avere buoni rapporti o fare ecumenismo o collaborare, vedete un pò voi, solo ad una condizione, cioè dicendogli che possono tranquillamente rimanere Cattolici Romani. Perchè nel momento in cui li si esorta a ravvedersi e credere nel Vangelo e ad uscire dalla Chiesa Cattolica Romana – perchè è piena di eresie, idolatria e superstizioni – ce li si fa acerrimi nemici, e questo perchè la Chiesa Cattolica Romana non è affatto cambiata.

‘Mi trovo costretto ad intervenire ancora una volta sulla tristissima vicenda di Don Luca De Pero. Sono venuto a conoscenza del fatto che Don Luca De Pero ed altri tre nostri diocesani riceveranno un altro battesimo nella Chiesa Protestante Evangelica Battista di Cesena. Oltre al fatto che la Chiesa Cattolica non riconosce nessun valore ad un secondo eventuale battesimo, credo che si tratti di una manifestazione pubblica, non tanto di adesione di fede, ma come ulteriore impegno ad offendere la Chiesa Cattolica e la sua volontà. Coloro che parteciperanno in maniera attiva a questo momento incorrono anch’essi nella scomunica “latae sententiae” (cioè compiendo un certo atto si è automaticamente scomunicati) e quindi non sono più ammessi a partecipare alla vita della Chiesa e alla celebrazione dei suoi Sacramenti. Ma quello che è evidente di questa vicenda è che ciò che muove iniziative, movimenti, gesti è ormai solo odio verso la nostra Chiesa, pertanto io invito tutta la comunità cristiana ad essere particolarmente vigilante e a non cedere per nessun motivo per non diventare, in alcun caso, convivente con iniziative e con avvenimenti che siano, di fatto, una rottura della comunità ecclesiale. Non mi sembra sia prova di grande intelligenza favorire che i ragazzi partecipino ancora ad iniziative che, per quanto non direttamente religiose, portano con sé un tentativo di mettere in crisi la fiducia nei confronti della Chiesa. Don De Pero non deve più frequentare gli ambienti della nostra comunità e le iniziative che in qualche modo facciano capo ancora alla sua presenza e alla sua azione sono, da me, esplicitamente deplorate e vietate. Del resto quello a cui ci troviamo di fronte è veramente un tentativo, ormai è assolutamente chiaro, che dura da più di un anno, di sottrarre almeno alcune parti della comunità di Monte Cerignone all’obbedienza alla fede cattolica e all’appartenenza ad essa’.

Da: http://www.diocesi-sanmarino-montefeltro.it/default.asp?id=427&id_n=1843

Quello del vescovo Luigi Negri è il vero sentimento che regna nella curia romana verso quei cattolici romani che essendosi convertiti a Cristo decidono giustamente di uscire dalla Chiesa Cattolica Romana.

Ecco perchè bisogna guardarsi da tutti quegli Evangelici che fanno ecumenismo con i Cattolici Romani, e da essi sono ben visti e ben voluti, perchè essi hanno deciso di fare dei compromessi, calpestando di fatto la Parola di Dio, e per questo porteranno la pena della loro stoltezza.

Lo ribadisco anche in questa occasione dunque: il messaggio da portare ai Cattolici Romani è ‘‘Ravvedetevi e credete all’Evangelo, convertendovi dagli idoli all’Iddio vivente e vero, e abbandonate la Chiesa Cattolica Romana’. Nessuna collaborazione o intesa è possibile dunque con loro.

Chi ha orecchi da udire, oda.

Giacinto Butindaro

Leggi il mio libro confutatorio sulla Chiesa Cattolica Romana

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3 risposte a Il vescovo cattolico romano Luigi Negri contro Luca De Pero, ex sacerdote cattolico romano ora Cristiano

  1. achille scrive:

    Per mia esperienza personale amici e parenti quando mi sono convertito a Cristo mi hanno visto come uno che aveva cambiato religione e aveva torto marcio, e venivo visto con diffidenza e a volte anche con disprezzo per la fede nell’ Evangelo, ma io mi sentivo solo un perduto che aveva trovato la salvezza, purtroppo questo vescovo”uomo di potere” ha grandi interessi a tenere a se la comunità dove questo fratello ravveduto operava, noi viviamo in democrazia grazie a Dio, ma c’e un detto dalle mie parti che dice “non ti mettere contro la chiesa” per dire non sfidare il potere, papa ratzinger, ha dichiarato che non cè salvezza al di fuori dalla chiesa di roma, e in un suo viaggio in brasile dichiarò che i cattolici brasiliani dovevano combattere l’avanzata delle sette protestanti, in brasile ogni giorno tante persone si convertono a Cristo come in Cina e nel resto del mondo e vero fratello Giacinto questi uomini non somo mai cambiati sono farisei moderni, sepolcri imbiancati.

  2. achille scrive:

    interessante articolo tratto da “il fatto quotidiano” che parla della vicenda di De pero del 2/9/11 :giudicate voi stessi è tornata l’inquisizione secondo la stampa.

    Prete cattolico convertito alla fede battista. Il vescovo Negri: “E’ colpa del diavolo” Santa Inquisizione 2011. Il sacerdote cattolico Luca De Pero confluisce nella Chiesa Battista di Cesena: “La chiesa nella quale operavo era una magnifica costruzione umana, ma con poco o nulla di divino dentro”. Monsignor Negri, ciellino della prima ora e in odore di promozione: ““colpo grave del padre delle tenebre alla nostra Chiesa”Luca De Pero è l’ex prete apostata che non piace a Comunione e liberazione. Il parroco di Santa Maria in Recluso di Montecerignone, paesino della Val Conca, che Umberto Eco ha scelto come suo buen retiro, ha abbandonato il cattolicesimo per sposare la fede battista.

    L’ex sacerdote ha spiegato la sua scelta come una “conversione in Cristo”. Di diverso parere il superiore Monsignor Luigi Negri, vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro, per il quale la conversione rappresenta un “gravissimo attacco al dogma cattolico e alla disciplina ecclesiastica” e un “colpo grave del padre delle tenebre alla nostra Chiesa”. Nella terra adottiva dell’autore de “Il nome della rosa” tornano a echeggiare, dopo centinaia d’anni, intransigenze da inquisizione medioevale.

    Ma chi è Mons. Luigi Negri? Il vescovo del Montefeltro è un ciellino della prima ora. Milanese purosangue, del quartiere di Porta Romana e della parrocchia di Sant’Andrea, Negri ha frequentato dal 1955 al 1960 il liceo Berchet ed è stato uno dei primissimi seguaci di don Luigi Giussani, suo insegnante di religione. Dopo gli studi liceali Negri ha aderito al movimento di Gioventù Studentesca, nucleo storico di Comunione e Liberazione, del quale è stato il primo presidente diocesano, dal 1965 al 1967. Fino a poco tempo fa era, infine, nella ridda di nomi per succedere come arcivescovo di Milano, al cardinale Dionigi Tettamanzi.

    Negri ha dimostrato di non gradire affatto il cambio d’abito di De Pero trasferendolo in un’altra parrocchia. Preso atto della decisione, l’ex sacerdote di Montecerignone ha affidato alla sua ultima omelia il messaggio d’addio alla chiesa cattolica, un discorso i cui contenuti sono stati ripresi dal video “La conversione di un ex prete a Cristo Gesù”, pubblicato su youtube dalla chiesa battista di Cesena, alla quale De Pero ha aderito.

    Nel video si sente la voce dell’ex parroco che ha parole di umana pietas per Mons. Negri: “Non lo giudico –afferma. Anche egli in fondo è una vittima, e lo dico senza rancore, di un sistema ecclesiale incapace di mostrare amore e fratellanza e vero dialogo”. Usa poi una metafora De Pero per dichiarare la sua presa di distanza da una chiesa nella quale non riesce più a riconoscersi: “Un figlio che vede la madre comportarsi male non può tacere in eterno. La chiesa nella quale operavo era come un magnifico castello costruito su rituali, cerimonie, gerarchie: una magnifica costruzione umana, ma con poco o nulla di divino dentro”. Impossibile allora non consumare una rottura per un ecclesiastico che come modello ha “una chiesa che non vuole privilegi e che non sia a servizio di stessa e del suo apparato, ma della parola di Dio”.

    Monsignor Negri ha replicato al video messaggio del sottoposto con ben altri toni: De Pero –ha dichiarato- “ha assunto una posizione eretica, quanto ai contenuti, e scismatica, quanto all’atteggiamento. Non è la Chiesa che lo esclude, è lui che si è autoescluso dalla comunione ecclesiale. Il Signore abbia alla fine misericordia di chi, con quest’atteggiamento dissennato, inizia una vita negativa per sé e per coloro che, fidandosi di lui, potrebbero addirittura seguirlo”.

    Dal sisma allo scisma, verrebbe da dire: basta aggiungere una consonante e il grande scompiglio causato da un prelato di provincia si trasforma in un terremoto per le certezze secolari delle gerarchie vaticane. Farà carriera probabilmente Mons. Negri, come la fece a suo tempo il celebre inquisitore spagnolo, terrore dei marranos e dei moriscos, Tomás de Torquemada, con l’appoggio dei papi Sisto IV e Innocenzo VIII.

    Quest’anno il cardinale brianzolo è stato un illustre ospite del Meeting riminese dell’amicizia tra i popoli. L’avvicinamento con il movimento di CL è stato sancito da una data simbolica, il 24 febbraio 2005, quando, nel Duomo di Milano, egli celebrò con Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, le esequie solenni di don Luigi Giussani.

    Furono d’encomio allora le parole che Tettamanzi spese in ricordo del fondatore di CL: “È anzitutto questa Chiesa ambrosiana che è lieta di ringraziare il Signore, perché qui don Giussani, con la sua fede limpida e forte e con la sua indomabile passione apostolica, ha fatto nascere il movimento di Comunione e liberazione”. Dal 2005 l’arcivescovo di Milano non ha mai mancato di affiancare don Julian Carron, successore di don Giussani nella messa a ricordo del nume tutelare di CL.

    “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. L’unico faro che oggi guida De Pero è la parola del Signore: questo passo del vangelo di Giovanni (8.32) è stato per lui come un monito che gli ha aperto gli occhi. De Pero la verità dice di averla conosciuta, resta da chiedersi se potrà esercitarne il diritto, sotto la pesante egida di Santa Romana Chiesa.

  3. Marco scrive:

    Mi viene da chiedere come mai il vescovo monsignore in questione, che spende tante parole di astio e di odio nei confronti di De Pero solo perchè ha conosciuto la verità della PArola di Dio, non abbia la stessa tonalità nei confronti di un altro suo correligionaro: Don Stefano Rocca. Ques’ultimo è accusato di abusi sessuali [1], eppure nessun commento da quella che si definisce Santa Romana Chiesa! Mah, certo che la gente è strana…e Monsignor Negri ne è un esemplare! DOn Pero è un oltraggio per la Chiesa Romana, e DOn Stefano Rocca non è invece una vergogna? MA esiste un contatto per scrivere al vescovo Negri? HO un pensiero da esprimergli…

    [1] Nota dell’editore – Vedi questo articolo apparso su Repubblica http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/09/29/news/abusi_sessuali_in_canonica-22436867/

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