‘Il tavolo dialogo tra pentecostali e valdo-metodisti era in corso da oltre un decennio – All’indomani della decisione del pastore Giuseppe Platone, della chiesa valdese di Milano, di, un ‘benedire’ una coppia omosessuale nel corso del culto domenicale, la Federazione delle Chiese Pentecostali (FCP) ha deciso di sospendere il dialogo con i valdo-metodisti a tempo indeterminato.
Una decisione sofferta quella presa dal presidente della FCP Cristallo, di interrompere un dialogo che era in corso da oltre un decennio e che aveva già affrontato svariati temi teologici, con la pubblicazione di una serie di documenti congiunti. Una scelta dolorosa ma inevitabile, spiega il presidente della FCP, prospettata ai membri valdesi del tavolo di dialogo, già dopo l’approvazione da parte del Sinodo valdese del 2010, di una risoluzione che apriva alla possibilità per le chiese valdesi di benedire le coppie gay.
La scelta s’è resa tanto più necessaria dopo la pubblicazione di un comunicato a firma del presidente Cristallo, che parlava di una scelta, quella valdese, “non condivisa ma rispettata”. Una nota spiega Cristallo, uscita dal suo ufficio, ma che a causa di un disguido, era stata resa pubblica prima che egli avesse potuto esaminarla, e che non corrispondeva alla sua posizione, ne a quella delle chiese pentecostali, e che si era attirate tante critiche.
La decisione di sospendere il dialogo con i rappresentanti valdesi, era già stata preannunciata dal presidente della FCP, nel corso di una intervista televisiva, rilasciata a ‘Protestantesimo’, il programma di RAI2, curato dalla Federazione Delle Chiese Evangeliche, andata in onda lo scorso 25 luglio, (FCEI).’
Da: http://www.buonanotizia.org/
Ora, fermo restando che accogliamo con gioia questa decisione della FCP di interrompere finalmente il dialogo con il Valdesi – anche se non è affatto chiaro se questa decisione implica o meno anche l’interruzione di ogni forma di collaborazione con i Valdesi, perchè nel caso non la contemplasse sarebbe a dir poco veramente contraddittorio e assurdo – ci sono alcune parole di questo articolo che contestiamo con forza in quanto riteniamo non corrispondenti al vero.
Le parole sono quelle in cui si dice che una nota a firma del presidente Cristallo, che definiva la scelta valdese di benedire le coppie omosessuali una scelta ‘non condivisa ma rispettata’, era uscita dal suo ufficio ‘ma che a causa di un disguido, era stata resa pubblica prima che egli avesse potuto esaminarla, e che non corrispondeva alla sua posizione, nè a quella delle chiese pentecostali, e che si era attirate tante critiche’.
Le ragioni sono le seguenti:
1) Le parole di Remo Cristallo sulla decisione valdese di benedire le coppie omosessuali (‘la decisione va rispettata, ma non può essere condivisa’) fanno parte di una intervista fattagli da uno dei suoi collaboratori di nome Elpidio Pezzella che è il direttore della rivista evangelica Oltre, e che è apparsa appunto su Oltre. Riporto qui l’intervista integrale, cosicché potete leggere tutto il contesto in cui Remo Cristallo ha pronunciato quelle parole di rispetto verso la decisione del Sinodo Valdese di approvare la benedizione delle coppie omosessuali.
‘La benedizione delle coppie omosessuali, un parere pentecostale.
La recente decisione del Sinodo valdese relativa alla benedizione delle coppie omosessuali ha suscitato diverse reazioni nel mondo evangelico. Il direttore di Oltre (Elpidio Pezzella) ha intervistato il pastore Remo Cristallo, presidente della Federazione delle Chiese Pentecostali (nella foto) in Italia per raccogliere da un esponente autorevole la voce dei pentecostali sull’argomento. Le sollecitazioni di molte chiese ci hanno poi indotto a rendere noto in anteprima il contenuto dell’intervista.
Come giudica la decisione del Sinodo delle chiese valdesi e metodiste di aprire alla benedizione delle coppie omosessuali?
Si tratta di una decisione che era nell’aria da alcuni anni. È un provvedimento che mette in campo una serie di riflessioni e provoca una brusca accelerazione di un dibattito aperto già da qualche anno e che coinvolge tutte le chiese evangeliche. È evidente che la Chiesa Valdese ha inteso uscire da una zona ufficiosa dando luce a una posizione che in questi ultimi anni è andata consolidando nel dibattito interno sull’omosessualità. Sotto questo profilo non si può che rispettare tale chiarezza trattandosi di una decisione presa dal massimo organo di una chiesa in piena autonomia e libertà. È noto che nell’area delle chiese storiche si dibatte su questo tema da molto tempo e solo motivi di opportunità avevano sconsigliato di arrivare precedentemente a una decisione definitiva in materia. Sotto il profilo normativo non è decisione vincolante; infatti, l’ordine del giorno si limita a lasciare libera la chiesa locale che ha raggiunto una sua matura e piena convinzione al riguardo di agire in libertà di coscienza e quindi accordare la benedizione alla coppia omosessuale che dovesse richiederla. Ma è chiaro che si tratta solo di un primo passo; il traguardo finale è il pieno riconoscimento dei matrimoni omosessuali. Si continuerà a discutere sulla questione, ci saranno anche voci di protesta e di dissenso: come è tipico della Chiesa Valdese; ma il punto d’arrivo è fissato e non cambierà. Qualche anno fa nell’assemblea/sinodo congiunta di valdesi, metodisti e battisti si tentò di arrivare a questo risultato tutti insieme nell’area BMV, ma la forte opposizione della base soprattutto delle chiese battiste non lo consentì. Credo che da quel momento i valdesi abbiano deciso di andare avanti da soli costi quel che costi. Mi auguro che le proteste abbastanza vive interne alla chiesa valdese circa l’oscuramento di posizioni contro tendenza di chi la pensa in un altro modo vengano accolte e si garantisca a tutti di esprimersi liberamente senza manipolare la comunicazione.
Ma una decisione che va rispettata può essere anche condivisa?
No; sono due sfere completamente diverse. Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre persone; ma la condivisione non può essere riferita solo a questa dimensione. La condivisione attiene la visione della vita e i valori su cui essa poggia; per i cristiani evangelici tutto ciò ha un unico punto di riferimento: la rivelazione divina così come le Scritture la propongono. Perciò, di fronte a decisioni di questo tipo la comprensione che si ha della rivelazione di Dio e il valore che si attribuisce alle Scritture nel definirla diventano decisive e dirimenti. Poiché è chiaro che la decisione del Sinodo presuppone un valore relativo di quanto la Scrittura propone sull’omosessualità non può essere condivisa da chi invece attribuisce a quella proposta un valore assoluto. Ecco perché la decisione va rispettata, ma non può essere condivisa. Tuttavia, bisogna anche tener presente che il Sinodo è un eccellente organo di democrazia rappresentativa dove i deputati votano secondo la loro coscienza e senza vincolo di mandato; chissà quale sarebbe il risultato se la questione fosse decisa da un referendum tra i membri di chiesa chiamati a esprimersi uno per uno e nel segreto di un’urna.
Lei è presidente della Federazione delle Chiese Pentecostali che da diversi anni è impegnata in un dialogo con queste chiese; questa decisione è destinata a incidere sui dialoghi?
Sia sul piano personale che su quello istituzionale non ho mai mancato di far presente in tutte le sedi e le occasioni e con pubbliche dichiarazioni che il mondo pentecostale rappresentato dalla Federazione su questo tema ha una convinzione opposta a quella della Chiesa Valdese; recentemente c’è stata anche una presa di posizione del Consiglio Nazionale sull’argomento. Al momento non sono in grado di dire se e come questa decisione possa incidere sul dialogo in atto; è cosa che si vedrà. È tuttavia immaginabile che quando si giunge a posizioni come quella assunta dal Sinodo delle chiese valdesi e metodiste, si riflette anche sulle possibili ricadute che tali prese di posizione possono avere nel rapporto con le altre chiese. Quando il dialogo è cominciato, nel 1998, era già abbastanza noto quello che la chiesa valdese pensava in materia attraverso i suoi esponenti; eppure il dialogo è cominciato. Se ora debba essere sospeso o concluso si vedrà. La Federazione fin dalla sua nascita ha voluto aprire una stagione di dialoghi con il resto del mondo evangelico; oltre che con i valdesi si è aperto un dialogo con i battisti e con gli avventisti. Le cose prodotte sono state egregie e sorprendenti; c’è stata una scoperta di fraternità e di accoglienza reciproca mai vista prima. Da parte nostra tutto ciò è stato condotto con convinzione, sia pure con tutti i distinguo con i quali si muove necessariamente una Federazione. In diverse occasioni, però, abbiamo notato che se su questi temi le chiese che intrattenevano dialoghi con noi a volte si esprimevano con maggiore prudenza, venivano subito redarguite dalle componenti interne più radicali che le accusavano di rallentare il riconoscimento agli omosessuali per colpa dei dialoghi con noi. Evidentemente c’è in queste chiese una componente che da tempo ha deciso anche che tipo di valore e di significato dare ai dialoghi in corso e di giudicarli in base alla convergenza o meno che su certe posizioni si poteva avere oppure no. E probabilmente c’è chi confida nell’approfondimento del solco delle differenze su questi temi per evitare che le chiese guardino troppo nella nostra direzione; forse ci sono altri interessi di politica ecclesiastica che però ci sfuggono e tutto sommato non ci riguardano.
Si può dire una parola sul piano biblico e teologico relativamente a questa decisione?
Non posso che ripetere ciò che ho detto già in altre occasioni e che il Consiglio Nazionale della Federazione ha recentemente ribadito. Noi riteniamo che il dato biblico sull’argomento è insuperabile; vale a dire che alla luce di quanto emerge dalle Scritture l’omosessualità non può essere ritenuta una condizione lecita. La nostra comprensione della Bibbia e l’esperienza delle nostre chiese ci inducono a credere che l’omosessualità è una condizione suscettibile di cambiamento e pertanto noi crediamo che per la grazia di Dio e attraverso l’incoraggiamento della comunità di fede un individuo possa vivere in armonia con i principi della Parola di Dio. Siamo assolutamente convinti della necessità che non si debba operare alcuna forma di discriminazione nei confronti degli omosessuali; nello stesso tempo, però, preoccupa il clima di intimidazione psicologico e in qualche caso anche giuridico (vedi alcuni paesi europei iper laicisti) che si tende a instaurare nel minacciare (e in qualche caso adottare) misure restrittive per chi in nome della propria fede considera inaccettabile l’omosessualità. Se è vero che ciò che è ritenuto peccato non necessariamente è reato, è altresì vero che non si può far diventare reato un’opinione sul peccato. L’affermazione del diritto a vivere quella che alcuni ritengono la propria condizione naturale e relazionale non deve cancellare il diritto di parola di chi ritiene il contrario e lo vuole dire pubblicamente. Solo se si terrà conto dei diritti di tutti la discussione potrà essere più serena.
Elpidio Pezzella
per Oltre
Aversa, 2 settembre 2010′
Da: http://www.fcpitalia.org/ (il grassetto è mio)
– Il file può essere scaricato anche da qua –
Notate che all’inizio si dice ‘La recente decisione del Sinodo valdese relativa alla benedizione delle coppie omosessuali ha suscitato diverse reazioni nel mondo evangelico. Il direttore di Oltre (Elpidio Pezzella) ha intervistato il pastore Remo Cristallo, presidente della Federazione delle Chiese Pentecostali (nella foto) in Italia per raccogliere da un esponente autorevole la voce dei pentecostali sull’argomento. Le sollecitazioni di molte chiese ci hanno poi indotto a rendere noto in anteprima il contenuto dell’intervista’.
Dunque, e sono parole del Pezzella, quella di Remo Cristallo è ‘la voce dei pentecostali sull’argomento’, e le sollecitazioni di molte chiese li hanno spinti poi a rendere noto in anteprima il contenuto dell’intervista, intervista che ruota tutta attorno alla decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali. Dire quindi ora che l’affermazione di Remo Cristallo ‘ecco perché la decisione va rispettata, ma non può essere condivisa’, ‘non corrispondeva alla sua posizione, nè a quella delle chiese pentecostali’, è a nostro parere una menzogna che va rigettata categoricamente.
Vorrei anche che notaste come l’intervista a Remo Cristallo sia ordinata, dettagliata, con un senso logico, e ben curata; si vede che è stata esaminata molto bene prima della pubblicazione, visto l’importanza dell’argomento.
E poi, particolare molto importante, questa intervista si trova ancora sul sito ufficiale della FCP. Per cui tutti coloro che vanno nella sezione ‘documenti’ di questo sito, dal mese di settembre del 2010 leggono le suddette parole del Cristallo. Ma se quelle parole di Cristallo sulla decisione Valdese di benedire le coppie omosessuali, non corrispondevano ‘alla sua posizione, nè a quella delle chiese pentecostali’ non avrebbero dovuto sparire dal sito della FCP immediatamente dopo essere state pubblicate? Che ci fanno dunque a distanza di così tanto tempo ancora lì?
Da: http://www.fcpitalia.org/documenti
2) Circa dieci giorni dopo quell’intervista, Remo Cristallo è intervenuto pubblicamente su ICN-News in risposta ad una lettera di un lettore che si lamentava proprio sulla sua presa di posizione ambigua presa sulla decisione del sinodo valdese di benedire le coppie gay e apparsa appunto in quell’intervista. Ecco qua tutto il testo del botta e risposta tra questo lettore di nome Francesco e Remo Cristallo:
‘RELIGIONE, EVANGELICI. Benedizione coppie omosessuali, lettere al direttore
2010-09-14
Un lettore ci scrive:
Come reazione alla decisione di cui sopra viene intervistato il presidente della FCPI, Remo Cristallo
D. Ma una decisione che va rispettata può essere anche condivisa?
R. No; sono due sfere completamente diverse. Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre persone; ma la condivisione non può essere riferita solo a questa dimensione.
……….
Francesco Toppi, pastore pentecostale delle ADI, ex-presidente delle ADI, in una intervista rilasciata al giornalista Marco Castoro ed apparsa sul quotidiano Il Tempo ha affermato: ‘Non siamo favorevoli all’interruzione della gravidanza, ma lasciamo sempre la responsabilità alla persona’ (‘Tutte le risposte nell’Evangelo’, in Il Tempo, 3 Marzo 1995).
e continua:
Poniamo anche il caso che un giorno lo Stato Italiano approvi una legge con cui riconosce i matrimoni tra omosessuali; che faremo anche in questo caso? Staremo zitti? No, ma continueremo a condannare l’omosessualità anche quella legalizzata dallo Stato. Perché questo? Perché la Bibbia chiama l’omosessualità una passione infame, un peccato contro natura, e coloro che vi si danno non erediteranno il Regno di Dio.
Quello del Presidente Cristallo mi sembra un discorso molto “comodo” per non prendere posizione, del resto lo denuncia anche lo stesso Toppi.
Beh, mi sembra chiaro che all’interno delle Chiese Protestanti non ci sia molta comunione nè unità di veduta etica (si vede quello che in teologia si chiama dicotomia tra fede e vita).
Mi preoccupa molto il fatto che in questo relativismo etico a farne le spese siamo soprattutto i giovani che, di fronte un mondo che fortemente seduce e stritola, non vedono negli “adulti”, nei padri un riferimento sicuro e chiaro.
Quello che preoccupa è vedere che il danno che si procura rimane semplicemente nella sfera privata e non si allarga a quella comunitaria : quando un membro soffre, tutti soffrono; vedi anche la caduta del peccato di Aia su tutto Israele….
i fratelli evangelici debbono capire che col battesimo siamo innestati in un corpo che si chiama Cristo Gesù di cui noi siamo membra e Lui capo (testa), che il peccato di un singolo cade sulla comunità così come il bene fatto si ripercuote su tutti. quindi non esiste un’ azione morale intrinsecamente cattiva che non debba essere denunciata come tale e richiudibile nella sfera privata di chi la compie…..con tutta la misericordia possibile per chi per umana debolezza cade. E’ ora di uscire alla luce e dire chiaramente cosa le Chiese pensano e propongono
Pace, francesco
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Risponde il Pastore Remo Cristallo, presidente della Federazione delle Chiese Pentecostali in Italia:
Caro Direttore,
grazie per la possibilità che mi dai di rispondere al commento del lettore Francesco alla mia intervista da te gentilmente pubblicata sull’apertura delle chiese Valdesi e metodiste alla benedizione delle coppie omosessuali. Mi sembra di capire che il punto dell’ intervista che ha potuto far ritenere al lettore un discorso “comodo per non prendere una posizione” sia quella relativa alla seguente domanda:
D. Ma una decisione che va rispettata può essere anche condivisa?
R. No; sono due sfere completamente diverse. Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre persone; ma la condivisione non può essere riferita solo a questa dimensione.
Vengo a chiarire questa mia affermazione che, presa fuori dal contesto generale dell’intervista, può generare una incomprensione al lettore frettoloso.
Dal mio punto di vista la presa di distanza è netta, chiara e precisa e solo chi vuole strumentalizzare o non ha letto l’intera intervista può comprendere diversamente. Come ampiamente detto nell’intervista e in precedenti dichiarazioni di dominio pubblico, noi siamo su posizioni teologiche contrarie alla benedizione delle coppie omosessuali. Infatti è detto: ” Noi riteniamo che il dato biblico sull’argomento è insuperabile; vale a dire che alla luce di quanto emerge dalle Scritture l’omosessualità non può essere ritenuta una condizione lecita.”
Di conseguenza non saprei cosa altro aggiungere se non che nel caso in cui lo Stato Italiano dovesse approvare una legge per legittimare i matrimoni omosessuali io esprimerei la mia più netta e convinta disapprovazione. Ma non mi pare che si stia parlando di questo. Se poi per posizione accomodante si intende il fatto che io non abbia usato un linguaggio aggressivo nei confronti della Chiesa Valdese, tengo a chiarire che non è nel nostro stile e vorrei ricordare il monito apostolico di accompagnare la verità con la carità; perciò le stesse cose possono essere dette anche con tono pacato senza per questo togliere forza alla verità e alla decisione con la quale si dicono.
Come riportato nell’intervista “Sia sul piano personale che su quello istituzionale non ho mai mancato di far presente in tutte le sedi e le occasioni e con pubbliche dichiarazioni che il mondo pentecostale rappresentato dalla Federazione su questo tema ha una convinzione opposta a quella della Chiesa Valdese; recentemente c’è stata anche una presa di posizione del Consiglio Nazionale sull’argomento.” Il documento è stato redatto in occasione della benedizione di una coppia omosessuale impartita dal Pastore della Chiesa Valdese di Trapani, ancor prima della pronuncia del Sinodo.
Remo Cristallo, presidente della Federazione delle Chiese Pentecostali in Italia’
Da: http://www.icn-news.com/?do=news&id=817&rub=on
Notate come questo pubblico intervento di Remo Cristallo porta la data del 14 Settembre 2010 su ICN-News mentre l’intervista su Oltre porta la data del 2 settembre 2010; e poi notate come lui conferma in pieno tutta la sua intervista con questo suo intervento. Non toglie nulla, non rettifica nulla, non dice per esempio che quella sua intervista era ‘uscita dal suo ufficio, ma che a causa di un disguido, era stata resa pubblica prima che egli avesse potuto esaminarla, e che non corrispondeva alla sua posizione, nè a quella delle chiese pentecostali’. Niente di tutto ciò, ma la conferma in pieno a distanza di pochi giorni. Avete notato infatti che dice al direttore di ICN-News che lo ringrazia per dargli la possibilità di rispondere al commento del lettore Francesco alla sua intervista da lui ‘gentilmente pubblicata sull’apertura delle chiese Valdesi e metodiste alla benedizione delle coppie omosessuali’? ‘… da te gentilmente pubblicata’ non mi pare che siano le parole di qualcuno che ha visto pubblicata una sua intervista contenente delle parole che non sono affatto la sua convinzione personale!
Quale migliore occasione per Remo Cristallo per dire subito pubblicamente su un organo di stampa come ICN-News – letto da molti Evangelici – che quella sua dichiarazione ‘non condivisa, ma rispettata’ non aveva fatto in tempo ad esaminarla, o che non corrispondeva alla sua convinzione personale e neppure a quella delle chiese Pentecostali che lui rappresenta: ma niente di tutto ciò.
Questo prova inequivocabilmente che in effetti il contenuto di quella intervista su Oltre corrispondeva in pieno alla sua convinzione, e che era ‘la voce dei pentecostali’ come ha detto il Pezzella nell’introduzione all’intervista.
3) Remo Cristallo mi ha spedito una lettera in data 25 Settembre 2010 in merito al mio articolo del 15 Settembre 2010 dal titolo ‘Remo Cristallo, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali (FCP): la decisione del Sinodo Valdese di benedire le coppie omosessuali va rispettata ma non condivisa’, dove avevo confutato la sua dichiarazione.
Ecco la sua lettera:
‘Caro fratello Butindaro,
In occasione dell’articolo comparso in data 15/9/2010 sul sito “la nuova via”, poiché mi sono giunte molte reazioni al tuo scritto, ritengo opportuno scriverti per spiegare il punto di vista sulla vicenda e sul punto controverso della mia intervista rilasciata a “Oltre”.
“Ogni decisione presa in pura coscienza e con libertà va rispettata sempre quando essa non provoca danni ad altre persone ………. Ecco perché la decisione va rispettata, ma non può essere condivisa”
Chi mi conosce più da vicino sa che il tuo giudizio rivolto alla mia persona è ingeneroso e lontano dalla realtà.
Penso che le persone che si occupano di comunicazione pubblica, e chi come te ne ha fatto una ragione di servizio cristiano dovrebbe svolgere il suo lavoro all’interno di un confine etico molto delicato con la preoccupazione costante di onorare la verità e nello stesso tempo di non cadere in atteggiamenti di “giudizio” che facilmente potrebbero ledere all’onorabilità di uomini di Dio e persone.
Proprio quest’anno ho compiuto 50 anni di ministero spesi in maniera integra e fedele al servizio del Signore. La mia testimonianza di integrità è conosciuta e attestata da tanti credenti e pastori in tutto il paese, mi meraviglio pertanto quando il tono del discorso si abbassa ai livelli della “vergogna” oppure di chi si svende per qualche beneficio personale o ecclesiale.
I fratelli Valdesi e Metodisti non hanno preso questa decisione a cuor leggero semplicemente per amore del “peccato omosessuale”, la loro convinzione parte da una tesi scientifica sull’omosessualità e da una interpretazione storico/critica sui testi della scrittura che condannano l’omosessualità. La mia convinzione è diametralmente opposta e penso che dal testo dell’intervista sia chiaro.
Ti assicuro che non rispetto il peccato e non ho difficoltà a denunciarlo a voce alta. Come tutti gli altri pastori, ho solo compassione per i peccatori.
La comunicazione scritta, come quella verbale, non sempre riesce a trasferire in maniera precisa il proprio pensiero, così è probabilmente accaduto nell’intervista rilasciata ad “Oltre” in data 5/9/2010 E’ evidente che in un documento di 2000 parole dove viene chiaramente illustrata la posizione contraria alla benedizione delle coppie omosessuali non si può soffermarsi su un periodo del testo e tirare le più avverse deduzioni.
Non sarebbe piuttosto preferibile invitarmi ad un chiarimento per una espressione “malintesa” nella mia intervista piuttosto che redarguirmi in maniera così pubblica?
A me sembra che la scrittura dia sempre una possibilità di chiarificazione personale prima di rendere pubblica una posizione sbagliata, ci insegna: “ .. poi dillo alla chiesa” Matteo 18:17
Con questa procedura etica si è mosso il direttore di IC news ( Agenzia di informazione cristiana) quando, interpellato da un lettore sulla questione della benedizione delle coppie omosessuali, mi ha invitato a chiarire le mie affermazioni che a giudizio del lettore sembravano “Accomodanti”.
Per onestà fraterna e rispetto della verità, ti pregherei di pubblicare alle tue osservazioni anche il mio comunicato che IC NEWS ha pubblicato in data 13/9/2010 (immagino che ne eri a conoscenza) dove la mia posizione è ulteriormente chiarita in maniera precisa. Spero che in futuro possiamo avere altre occasioni per interloquire e reagire nel reciproco rispetto e nella comprensione fraterna. Un saluto anche ai lettori del tuo Blog. Remo Cristallo’.
Da: http://giacintobutindaro.org/2010/09/27/lettera-di-remo-cristallo-e-mia-risposta/
Ora, anche in questo caso il Cristallo – questa volta a distanza di circa tre settimane da quella sua intervista a Oltre – ha confermato in pieno il contenuto di quella sua intervista in cui diceva che la decisione del Sinodo Valdese ‘va rispettata, ma non può essere condivisa’. Tanto è vero che assieme a questa lettera mi mandò anche ‘il comunicato pubblicato da ICN NEWS’ che avete potuto leggere sopra, e che quindi per lui faceva testo. Mi paiono le cose di una linearità e chiarezza impressionanti.
Non ho molto altro da aggiungere, se non che per l’ennesima volta dobbiamo riscontrare la mancanza di veracità e di onestà da parte di taluni, che sono per giunta pastori, quando vengono ripresi pubblicamente.
Bastava dire da parte di Remo Cristallo che aveva sbagliato nel parlare, nel fare quell’affermazione, e che una volta ripreso pubblicamente si era reso conto del suo errore, il che avrebbe ridondato a suo onore. Ma non l’ha fatto, anzi come avete potuto vedere ha tirato fuori questa storia della nota ‘uscita dal suo ufficio, ma che a causa di un disguido, era stata resa pubblica prima che egli avesse potuto esaminarla’; aggiungendo così menzogna a menzogna.
Giudicate voi da persone intelligenti.
“Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri” (Efesini 4:25),
“… ma quanto ai codardi, agl’increduli, agli abominevoli, agli omicidi, ai fornicatori, agli stregoni, agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda” (Apocalisse 21:8)
“Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna” (Apocalisse 22:15)
Chi ha orecchi da udire, oda.
Giacinto Butindaro
Roma, il 22 Novembre 2011
1°Timoteo 4:12
……ma sii di esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell’amore, nella fede, nella purezza.
Questo passo e tanti altri simili sono i meno conosciuti e i più disprezzati da questa generazione di conduttori presuntuosi ed orgogliosi.
Grazie siano rese al Signore perchè ha suscitato voi fratelli per riprenderli pubblicamente come è giusto che sia affinchè anche gli altri abbiano timore.
Giuseppe De Ieso
Dopo aver letto tutte le cose di questo articolo, ritengo che Remo Cristallo e tutto il suo staff dirigenziale dovrebbe dare delle spiegazioni chiare e soddisfacenti a tutti i membri della Federazione delle Chiese pentecostali, infatti, com’è possibile CREDERE alle affermazioni di Remo CRISTALLO: “La scelta s’è resa tanto più necessaria dopo la pubblicazione di un comunicato a firma del presidente Cristallo, che parlava di una scelta, quella valdese, “non condivisa ma rispettata”. Una nota spiega Cristallo, uscita dal suo ufficio, ma che a causa di un disguido, era stata resa pubblica prima che egli avesse potuto esaminarla, e che non corrispondeva alla sua posizione, ne a quella delle chiese pentecostali, e che si era attirate tante critiche.”, se quelle parole “non condivisa ma rispettata” sono state pronunciate la prima volta in una intervista, la seconda volta sono state difese su ICN-News e la terza volta sono state giustificate con una lettera indirizzata al fratello Butindaro?
Com’è possibile dire che quelle parole citate sopra non corrispondono alla posizione di Remo Cristallo, se le parole affermate in una intervista DIRETTAMENTE, poi le ha difese su ICN-News e ancora scrivendo al fratello Giacinto?
A mio parere, l’affermazione che ciò non corrisponde alla posizione di Remo Cristallo e che la nota gli è sfuggita dall’ufficio mi pare che sia un’offesa all’intelligenza e al buon senso dei fratelli membri della FCP.
Le parole di Remo CRISTALLO sono state infelici sin dall’inizio, e sono finite ancora in modo peggiore.