Volendo quindi sapere quale sia la loro posizione sul divieto di astenersi dal mangiare il sangue, le cose sacrificate agli idoli e le cose soffocate (perchè sulla fornicazione so che le AOG sono contrarie), ho deciso di scrivere in data 13 Settembre 2008 alle Assemblies of God.
In data 16 Settembre mi ha risposto Zenas J. Bicket, che è stato per diversi anni Presidente della Commissione per la Purità Dottrinale delle Assemblies of God, e mi ha citato la nota al passaggio di Atti 15:28, tratta da ‘The Full Life Study Bible: An International Study Bible for Pentecostal and Charismatic Christians’. Le note di questa Bibbia da studio sono state scritte da un ministro delle Assemblies of God ora deceduto. Ora, la nota dice tra le altre cose: ‘Una misura della maturità Cristiana consiste nella disponibilità ad astenersi da attività che alcuni Cristiani pensano sono giuste e altri credono che sono sbagliate (vedi la discussione di Paolo in 1 Corinzi 8:1-11)’.
Volendo avere la certezza di avere capito bene il significato delle parole rispondo in questi termini: ‘Mi sembra che secondo queste parole ‘Una misura della maturità Cristiana consiste nella disponibilità ad astenersi da attività che alcuni Cristiani pensano sono giuste e altri credono che sono sbagliate (vedi la discussione di Paolo in 1 Corinzi 8:1-11)’, mangiare il sangue, le cose sacrificate agli idoli e le cose soffocate non è necessariamente sbagliato. Voglio dire che ci possono essere dei Cristiani che pensano che non è sbagliato, e perciò sono liberi nel Signore di mangiare quelle cose fino a che il loro comportamento non fa inciampare altri. Ho capito correttamente? Se non ho capito correttamente, per favore, correggimi. Ti faccio questa domanda perché voglio capire correttamente l’insegnamento delle AOG su questo argomento’.
Sempre in data 16 Settembre ricevo la risposta di Zenas Bicket in cui mi dice tra le altre cose: ‘Non vedo problemi con la tua dichiarazione …. Devi sapere che qualcosa può essere giusta per un credente e sbagliata per un altro. Non è il mangiare che è sbagliato, ma il significato che si dà alla cosa mangiata. Le cose menzionate sono state, e forse sono ancora, associate all’idolatria da alcuni nel mondo. E’ l’idolatria che è sbagliata, non l’atto fisico di mangiare. Cosicchè se uno dovesse mangiare queste cose o qualsiasi altra cosa che può rientrare nella stessa categoria, sapendo che alcuni possono pensare che essi lo facevano come atto di idolatria, allora sarebbe sbagliato. Quindi tu non puoi porre l’enfasi sul sangue o le cose soffocate ma sull’intenzione della persona che mangia’.
E’ evidente dunque che le AOG non ritengono che il divieto di mangiare il sangue, le cose sacrificate agli idoli, e le cose soffocate, sia sempre e universalmente valido per i Cristiani. E’ valido solo in quei casi in cui il mangiare quelle cose è d’intoppo ad altri!
Ci troviamo davanti a dei ragionamenti che sono vani quanto lo erano quelli che faceva Giuseppe Petrelli (1876-1957) e che fanno tuttora quelli che si attengono ai suoi insegnamenti, e che provocarono la ferma e decisa opposizione di Luigi Francescon (1866-1964) e altri fratelli che si ritirarono da Giuseppe Petrelli e quelli della sua fazione.
Tutto era nato quando un credente andò a chiedere consiglio a Petrelli come comportarsi dinnanzi al divieto di mangiare il sangue e le carni soffocate, perché Petrelli rispose che si potevano mangiare in quanto secondo le parole di Cristo non c’è nulla fuori dell’uomo che entrando in lui possa contaminarlo. Egli ebbe a dichiarare in seguito: ‘Abbiamo udito alcuni dire: il sabato deve essere riverito ancora, perchè anteriore alla legge; altri ci insegnano che la ‘decima’ non fu abolita, perchè pagata da Abramo, quindi prima di Mosè; ed altri, che il divieto di mangiare il sangue è stato dato a Noè, cioè prima della legge Mosaica, quindi, a loro credere, ancora obbligatorio. Ma in Cristo, è tutto NUOVO. Nuova creazione; nuovo sabato; nuovo sacrificio; nuovo giorno; nuova legge; nuovo cibo; nuovo metodo di offrire le offerte e di amministrarle…’. (Giuseppe Petrelli, La Chiesa di Cristo, Bristol Pa, U.S.A. 1929, pag. 85-86).
Luigi Francescon si oppose strenuamente a questa arbitraria interpretazione di Petrelli, secondo cui i divieti dell’Assemblea di Gerusalemme erano superati e soltanto ‘un compromesso per quel tempo’, e scrisse una lettera circolare nella quale diceva che le parole ‘… e dal sangue’ (Atti 15:20) non erano una norma a sé ma la conclusione di un elenco ben preciso di cose da cui astenersi: ‘dalle cose contaminate nei sacrifici agli idoli, dalla fornicazione, dalle cose soffocate’ e che l’Assemblea di Gerusalemme non fu tenuta per formare un compromesso per quel tempo ma ‘per provvedere intorno a quelle cose e fu formato uno statuto per mandarlo alle chiese, acciocché osservassero quello che lo Spirito Santo consigliò, non per quel tempo, ma per sempre’ (Risposta a Giuseppe Petrelli, Chicago, Ill. 1927, Archivio ADI, Roma), e nella quale metteva in guardia i fratelli da Petrelli con queste parole: ‘Attenti, dunque figliuoli di Dio, perché questo spirito che porta alla disubbidienza della parola di Dio opera sotto forma di misericordia, e d’una apparente carità; pare che innalzi Cristo Gesù; e si fa tanto spirituale ricorrendo spesso al frutto dello Spirito (Gal. 5:22-23) per annullare gli statuti di Dio! Ma noi sappiamo che il vero Spirito di Dio è soltanto in quelli che mettono in opera i suoi comandamenti’ (op. cit.).
La controversia portò nel 1925 Luigi Francescon assieme ad altri fratelli a ritirarsi da coloro che in seno all’Assemblea Cristiana di Chicago si erano lasciati sedurre dai vani ragionamenti di Petrelli, e fondò una seconda comunità Pentecostale italiana che prese il nome di ‘Congregazione Cristiana di Chicago’. Anche in Italia naturalmente si ebbero delle ripercussioni, perché diverse comunità si isolarono dal resto del Movimento per andare dietro a quei vani ragionamenti di Petrelli.
Ora, nel 1928 si tenne a Roma (19-20 Ottobre) il primo Convegno nazionale sotto la presidenza di Michele Palma, rappresentante delle Chiese italiane del Nord America. In quel Convegno vennero trattati argomenti principalmente di carattere disciplinare.
In particolare fu affermato con forza che le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme sono tuttora tutte vincolanti per noi Cristiani, e questo perché come abbiamo visto erano sorti alcuni in seno alle Chiese, capeggiati da Petrelli, che sostenevano che tre di esse sono cadute. A proposito di questa delibera leggiamo: ‘.. alcuni, essendosi sviati dalla verità, vogliono sopprimere alcuni punti della Parola di Dio, come ad esempio le quattro ingiunzioni del Capo 15, verso 29 dei Fatti degli Apostoli; essi dicono che tre di esse sono cadute. Noi sappiamo e crediamo che la Parola di Dio non può scadere perché è eterna (Salmo 119:9). Siamo stati concordi di chiudere le porte (2 Giov. 10), e di non avere nessuna comunicazione con coloro che si sono sviati dalla Verità di Dio, affinché il gregge del Signore non venga travagliato e diviso’ (Atti del 1° Convegno Nazionale, paragrafo I).
Ora, a questo punto la domanda sorge spontanea: ‘Ma come mai nel 1928 le porte furono chiuse a quei Pentecostali Italiani che avevano annullato tre delle quattro ingiunzioni e fu proclamato che non bisognava avere nessuna comunicazione con loro, mentre nel 1946 le porte furono aperte a dei Pentecostali Americani (quelli che rappresentavano le Assemblies of God) che avevano annullato anche loro quelle stesse ingiunzioni e con loro si ebbero delle comunicazioni?’ Noi sappiamo infatti che al 5° Convegno Nazionale tenutosi nel 1946 partecipò Henry Ness, uno dei più noti esponenti delle Assemblee di Dio USA. La ragione la sappiamo, per spiegare ai convenuti come fosse indispensabile che le Chiese Pentecostali costituissero prima una organizzazione per poter poi ottenere dalle Assemblee di Dio americane quell’indispensabile documento rilasciato da una associazione americana riconosciuta giuridicamente nella sua nazione che lo stato Italiano aveva chiesto per concedere il riconoscimento giuridico alle ADI e quindi la ‘libertà di culto e d’evangelizzazione’, in quanto il Governo di allora aveva dichiarato ufficialmente che non sarebbe stata concessa alcuna libertà religiosa al Movimento se questo non si fosse regolarmente e giuridicamente organizzato.
Qualcuno forse mi dirà: ‘Ma anche negli anni ’40 le Assemblee di Dio degli USA avevano la stessa posizione odierna, così come esposta da Zenas J. Bicket nella lettera che ti ha spedito?’ Sostanzialmente sì, infatti sul The Pentecostal Evangel – che è la rivista ufficiale delle AOG – del 3 Febbraio 1923, a pag. 8, viene detto che se chi ci ha invitato ci mette davanti delle cose soffocate e del sangue senza dirci nulla, allora noi dovremmo mangiarle! (Ma io dico: ‘Ma come si fa a fare una tale affermazione, quando è evidente che nel caso del sangue o di prodotti a base di sangue, non c’è bisogno che chi ci ha invitato ci dica che quello è sangue, perchè si capisce subito?’) E sul The Pentecostal Evangel (n° 717) dell’8 Ottobre 1927 a pag. 6, viene detto in sostanza che in 1 Corinzi 8 c’è stata una riforma di quello che era stato deciso dagli apostoli e dagli anziani a Gerusalemme, per cui ora a chi sa che l’idolo è nulla è lecito mangiare cose sacrificate agli idoli.
Ma andiamo avanti perchè sorge pure quest’altra domanda in merito a questa questione: ‘Come mai oggi le ADI sono tuttora in buoni rapporti con le Assemblee di Dio USA, tanto che traducono persino i loro Manuali per le Scuole Domenicali e di tanto in tanto hanno invitato nei loro Convegni pastori di questa denominazione americana, di cui l’ultimo in ordine di tempo è stato Alton Garrison al Raduno giovanile di Fiuggi del 2011?’
Eppure le Assemblee di Dio USA hanno calpestato le tre ingiunzioni dell’assemblea di Gerusalemme esattamente come hanno fatto i ‘Petrelliani’!!
Evidentemente perchè per le ADI ci sono casi in cui si può chiudere un occhio – se non due – e fare finta di niente: e questo quando ci sono di mezzo interessi enormi. Le ADI quindi elogiano Luigi Francescon e altri fratelli perché negli anni ’20 si opposero a Petrelli e agli altri e si ritirarono da loro perché questi avevano annullato tre delle quattro ingiunzioni dell’Assemblea di Gerusalemme, e ribadiscono nei loro articoli di fede: ‘Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Concilio di Gerusalemme, riportate in Atti 15:28,29;16:4’, e mettono in guardia i loro membri dai ‘Petrelliani’ – e non ho niente da dire su questo – ma nello stesso tempo non fiatano e non muovono un dito nei confronti delle Assemblee di Dio USA che hanno annullato le medesime ingiunzioni bibliche – e su questo ho qualcosa da ridire perchè questo vuole dire mostrare dei riguardi personali, e usare due pesi e due misure a seconda dei casi. Giudicate voi quello che dico, fratelli.
Ma c’è dell’altro da dire, e cioè che Francesco Toppi (ex presidente delle ADI) arriva a dire che questa differenza tra le Assemblee di Dio americane e quelle Italiane (anche se non la specifica per ovvi motivi) era qualcosa di poco conto. Ascoltate quello che afferma a proposito dell’offerta fattagli dalle Assemblies of God nel 1946-47: ‘Venne allora, provvidenzialmente, l’offerta delle Assemblies of God, già all’epoca la più grande chiesa pentecostale organizzata negli Stati Uniti, che professava la stessa dottrina del Movimento Italiano. L’unica diversità era costituita da dissimili caratteristiche attribuibili alla cultura prettamente anglosassone’ (Francesco Toppi, Umberto Gorietti, ADI-Media 2004, pag. 54-55).
Da queste parole dunque si può dedurre quanto segue: primo, che secondo Toppi di due denominazioni pentecostali, la prima americana e la seconda italiana, che affermano due cose nettamente opposte su tre delle quattro ingiunzioni dell’Assemblea di Gerusalemme, si può dire che professano la stessa dottrina; secondo, che questa diversità esistente è da attribuire alla cultura diversa che hanno i due gruppi di credenti in questione.
Che dire? Ci sarebbe molto da dire, ma mi limito a dire che queste parole sono dei sofismi che servono ai dirigenti delle ADI per coprire delle cose per loro estremamente imbarazzanti in quanto costituiscono una chiara violazione della Parola di Dio (come anche una chiara violazione di quello che è stato deciso in uno dei loro Convegni Nazionali), che il popolo come al solito non deve sapere. Quanta ipocrisia regna nelle ADI!
Chi ha orecchie da udire, oda.
Giacinto Butindaro