Anche in Italia la Chiesa Metodista Episcopale è stata fortemente collusa con la Massoneria: infatti Tito Signorelli (1875-1958), sopraintendente della Chiesa Metodista Episcopale d’Italia, era massone e diventò Luogotenente Sovrano Gran Commendatore (LtSGC) del Supremo Consiglio del 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato della Massoneria Unificata Italiana (nel periodo della seconda guerra mondiale, dal 1943) e dal 1946 al 1949 fu Sovrano Gran Commendatore del RSAA di Palazzo Giustiniani (digilander.libero.it/iniziazioneantica/index.html in ‘Giosuè Carducci esoterico’; cfr. Aldo A. Mola, Storia della Massoneria Italiana, pag. 679, 687, 689, 694); e William Burt (1852-1936), di origine inglese, nominato nel 1888 presidente della Chiesa Metodista Episcopale era massone. In Italia i metodisti episcopali assieme ai metodisti wesleyani nel dopoguerra confluirono in un’unica Chiesa Metodista d’Italia. Nel 1975 poi i Metodisti si sono uniti ai Valdesi, con il ‘patto di integrazione’ tra la Chiesa Evangelica Valdese e la Chiesa Metodista Italiana, dando vita all’Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi in cui ci sono molti massoni.
Chi ha orecchi da udire, oda.
Giacinto Butindaro
Leggete il mio libro ‘La Massoneria smascherata’