Come Dio ha liberato me e mia moglie dalle catene del ministero Sabaoth

Siamo una coppia di credenti in Cristo. Io mi chiamo Domenico ho 45 anni sono nato di nuovo in età adolescenziale in una piccola chiesa Battista in un paesino della Basilicata. Mia moglie ha 42 anni e ha conosciuto il Signore a Milano dove  è  nata di nuovo a vent’anni circa in una chiesa evangelica fondata da una missione americana. Proprio in questa chiesa, quando sono venuto io a Milano all’inizio del 2000, ci siamo incontrati e poi nel 2002 ci siamo sposati. Abbiamo frequentato questa comunità evangelica per alcuni anni e poi decidemmo di cambiare comunità, perché  in questa chiesa non credevano che Dio fa miracoli in quanto sono cessazionisti.

Abbiamo iniziato a frequentare una Chiesa delle Assemblee di Dio in Italia (ADI) che si trovava più o meno nella stessa zona di Milano. Per ben 10 anni abbiamo frequentato questa comunità evangelica delle Assemblee di Dio in Italia in cui purtroppo non siamo riusciti, nonostante il nostro impegno, ad avere una vera fratellanza con i membri tranne che con il pastore.

Ci sono stati in quegli anni lì dei periodi in cui mia moglie non stava bene e spesse volte era ricoverata in ospedale anche per alcuni interventi chirurgici. Solo il pastore si interessava e veniva anche a visitarla pregando per lei, confortandola, mentre nessun altro la chiamava o la visitava; decidemmo perciò dopo diversi episodi del genere di cambiare chiesa.

Circa 5 anni fa, dopo questo periodo di 10 anni, in cui abbiamo frequentato insieme a mia moglie questa chiesa delle Assemblee di Dio in Italia, subito dopo per alcuni mesi non frequentammo nessuna comunità evangelica, ma ciononostante continuavamo lo stesso ad andare avanti nella fede, rimanendo insieme e stretti al Signore e alla sua Parola. Poi, dopo delle ricerche fatte su internet  per trovare una chiesa evangelica da frequentare (perché non è giusto rimanere da soli per lungo tempo), trovammo la chiesa chiamata Ministero Sabaoth di Milano. Decidemmo quindi di andare una domenica a visitarla. Appena entrati fummo accolti calorosamente da un gruppo di persone che erano lì all’ingresso a dare il benvenuto. Dentro il locale di culto (era un ex teatro) quello che si poteva notare di più era la musica ad altissimo volume e la melodia di un cantico. La sala era piena di gente, forse più di 500 persone. La maggior parte erano giovani, gridavano, fischiavano, e alzavano le mani; tutto era così caotico e rumoroso. Anche se il canto era cristiano, tutto era completamente diverso dalle altre chiese evangeliche che avevamo frequentato in cui non c’era tutta questa euforia ed entusiasmo, e sembrava veramente un luogo di intrattenimento per giovani molto bello.

La predicazione era basata su dei passi biblici fatta dal «pastore senior» Roselen Boerner Faccio e spesso era infarcita di alcune battute che avevano l’obiettivo di attirare maggiormente l’attenzione del pubblico, che prontamente rispondeva con applausi e fischi, che si protraevano a lungo.

Premetto che mia moglie è sempre stata attirata dalle lodi, infatti l’aiutano ad entrare in comunione col Signore; ed è questo uno dei motivi che ci ha fatto frequentare questa chiesa. Io però vedevo che era così tutto esagerato, disordinato, rumoroso e cercavo di sopportare e di cogliere comunque qualcosa che non mi infastidiva. Con il tempo notammo altre cose  che non erano conformi alla sana dottrina che leggiamo nella Bibbia; ad esempio il parlare in lingue non corretto, che è molto confusionario, da parte prima dei pastori che incitavano a loro volta gli altri, che purtroppo io vedevo non portava edificazione a nessuno della chiesa. Infatti l’apostolo Paolo fa riferimento al parlare in altra lingua nella prima epistola ai Corinzi e spiega come va usato nella chiesa per l’edificazione, ma i suoi comandamenti non erano osservati da questa chiesa.

Il sistema di organizzazione di questa chiesa è piramidale. In alto c’è il «pastore senior» Roselen Boerner Faccio, poi ci sono altri 7/8 pastori che insieme ad altri “leaders” formano il “team apostolico”. Ogni decisione viene presa essendo sottoposta al “Team apostolico” che ne discute. Ma la decisione finale spetta al «pastore senior» Roselen.

Veniva messa enfasi anche sul dare la decima, cosa che non è piu’ valida ora che siamo sotto la grazia, ma era valida sotto la legge di Mosè. E poi anche sul dare del continuo offerte varie ai pastori che predicavano su questo argomento prendendo spesse volte le seguenti parole del profeta Malachia: “Voi siete colpiti di maledizione, perché mi derubate, voi, tutta quanta la nazione!   Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla” (Malachia 3:9-10).

Veniva predicato che chi non dà la decima si attira la maledizione e quindi non viene benedetto; e questo spingeva a sentirsi in dovere di dare sempre più soldi. In merito a questo, abbiamo conosciuto dei fratelli che purtroppo economicamente non erano messi bene e non solo non erano aiutati dovutamente dalla Chiesa ma erano costretti a continuare a dare quel poco di denaro che avevano, tanto da privarsi da alcuni cibi che costavano di più.

Ricordo ancora che una domenica fu invitato un predicatore brasiliano che parlò di dare al Signore, di spargere il seme per l’opera sua e questo seme consisteva sempre nel dare soldi per potere essere benedetti; il Signore infatti avrebbe moltiplicato e fatto prosperare economicamente i seminatori.

Subito dopo la predicazione questo predicatore disse che chi avrebbe fatto una offerta generosa avrebbe ricevuto l’unzione con l’olio da parte dei pastori che avrebbero unto tutti i credenti che avrebbero fatto l’offerta sia al capo che ai polsi e dicevano che chi non aveva in quel momento del contante poteva fare anche un bonifico oppure poteva dare un assegno che il Signore avrebbe comunque gradito qualsiasi tipo di offerta e l’avrebbe senz’altro moltiplicata. Quindi, detto questo, la maggior parte delle persone misero le mani nel proprio portafoglio facendo una generosa offerta per poi andare alcuni di corsa verso il pulpito dove i pastori aspettavano per fare l’unzione.

Accaddero altri episodi analoghi, che purtroppo non hanno nulla a che vedere con un vero culto a Dio. Ma la cosa più grave in cui siamo stati coinvolti proprio di persona e che ci ha toccato è stato un incontro di preghiera per ottenere la guarigione; si doveva tenere in una serata apposita e  l’ingresso costava €15. Ma la Bibbia non dice forse “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Matteo 10-8)?

Soprattutto mia moglie era interessata a questo evento, anche perché  molto raramente si pregava per gli ammalati durante i cosiddetti “Gospel” della domenica. Ma il fatto che si doveva pagare anche per questo evento non lo trovammo giusto e decidemmo quindi di non andarci più.

In questa chiesa vige un metodo, un sistema, ben regolamentato per fare in modo che ogni persona possa essere seguita da un’altra che è più matura nella fede che sia  in grado di ascoltare, di dare consigli e quindi un aiuto pratico. Questo metodo viene chiamato MDA ossia metodo di discepolato apostolico (il metodo MDA ossia metodo discepolato apostolico), che non  è insegnato dalle Sacre Scritture. E’ una pura invenzione per  avere il controllo su tutti quanti i credenti.

In questo metodo di discepolato apostolico – che non è biblico – in cui chi guida è il mentore e l’altro è il suo discepolo, vi si trovavano degli errori, delle incoerenze e delle ingiustizie e ci siamo resi conto che i rapporti di mentorato in alcuni casi non andavano bene perché spesso i mentori non erano appropriati perché avevano tanti discepoli e quindi non avevano abbastanza tempo per seguire ognuno dovutamente o non erano capaci di seguire alcuni casi più particolari, problematici. Questi problemi venivano esposti nelle cellule (che sono riunioni settimanali di piccoli gruppi di credenti che si incontrano nelle case secondo la zona di abitazione).

Un ultimo episodio che vorrei descrivere che ci ha ferito è stato quando mia moglie doveva fare una visita immunologica e ginecologica dato che soffre di due malattie molto invalidanti e di cui prima già avevamo informato il nostro gruppo di cellula, affinché si pregasse per lei e ci sostenessero. Queste visite furono purtroppo negative perché i dottori non ci diedero nessuna speranza per poter intraprendere una gravidanza.

Dopo la visita informammo il gruppo dell’esito negativo della visita, del nostro scoraggiamento e la sera stessa ci fu l’incontro di cellula dove sarei stato io a dare il messaggio biblico. Quella sera mia moglie era completamente abbattuta  e anch’io ero triste; e prima di dare il messaggio decisi di far notare che in quell’occasione non avevamo sentito la loro vicinanza fraterna, il che mise in evidenza che non c’era stata una presa di coscienza da parte della fratellanza della gravità della condizione di salute di mia moglie. Ma la Parola non dice forse: “E se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; e se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui” (1Corinzi 12:26)? Invece questi fratelli non ne vollero sapere di confortare l’ammalato che è membro di un unico corpo, anzi alcuni ridevano senza prendere in considerazione questa grave situazione.

Dopo quell’occasione non andammo più in quella comunità e nel frattempo conobbi tramite internet il fratello Giacinto Butindaro, i cui scritti e insegnamenti biblici mi colpirono molto perché mi fecero risvegliare da un torpore spirituale e grazie al Signore ho potuto incontrarlo e conoscerlo di persona (tante cose che si dicono su di lui non corrispondono alla realtà) ed ho potuto riscontrare che è un vero difensore dell’Evangelo di Cristo.

Su suo consiglio adesso frequentiamo una piccola comunità cristiana a Basiano (di cui il conduttore è il fratello Piero Orlando Conti), in cui abbiamo veramente trovato, oltre alla sana dottrina, quell’amore sincero e fraterno che tanto desideravamo avere e che finalmente abbiamo trovato e stiamo crescendo anche nel gruppo di Facebook «Cristiani d’Italia» di cui siamo membri.

Concludo questa testimonianza esortando tutti i fratelli a vigilare nelle comunità non accettando per oro colato tutto ciò che dicono i pastori dietro i pulpiti, ma andando sempre a cercare la conferma nelle Sacre Scritture perché questi sono veramente dei tempi malvagi.

Non basta infatti che uno si dica cristiano per capire che egli è nella verità, infatti Gesù ha detto: “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demonî, e fatte in nome tuo molte opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità” (Matteo 7:22-23)

                                                                                                       Domenico Laico

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7 risposte a Come Dio ha liberato me e mia moglie dalle catene del ministero Sabaoth

  1. Nicola scrive:

    Che dire!! Aprite orecchi e occhi fratelli che conoscete Cristo GESÚ, studiate la Parola e li troverete risposte e conferme per scappare dalle chiese morte, usiamo il diacernimento che tutti abbiamo per individuare i falsi Pastori che Il Signore dice che sorgeranno negli ultimi tempi. Dio vi benedica

  2. Nicola Marzulli scrive:

    Scappate dalle chiese morte, apritw gli occhi perché come dice la Parola negli ultimi tempi sorgeranno falsi Pastori, Dio vi guidi, solo la Parola è verità

  3. Laura scrive:

    Il teatro sabaoth NON È UNA CHIESA DI DIO!!! statene lontani

  4. Elena scrive:

    Io frequento una comunità SABAOTH in Piemonte,posso dire che è tutto meno quello che è stato detto. Sono stata accolta con amore e tutt’ora ricevo amore, siamo tutti partecipi delle gioie e delle tristezze gli uni con gli altri, il pastore è una persona squisita,umile e sempre disponibile su chiama Matteo Roveglia. Io non posso dire che bene di tutti. La chiesa perfetta non esiste, già solo xchè ci entro io. Buongiorno a tutti voi.

    • Nicola Iannazzo scrive:

      Secondo Stefano Battilocchi, Matteo Roveglia vivrebbe in adulterio con sua moglie. E se così fosse sarebbe gravissimo, poiché gli adulteri non erederanno il Regno dei cieli (cfr. 1°Corinzi 6:9; Ebrei 13:4).
      Ascolta dal minuto 49:00 circa, la testimonianza di Stefano Battilocchi a riguardo: https://youtu.be/_oirWW8Tm88

    • Massimo Samadello scrive:

      Elena, quante volte ho sentito dire le stesse parole che hai scritto, dette da alcuni presunti dispensatori di amore di un’altra denominazione religiosa! Molti hanno ben presto imparato questo escamotage da pseudo/cristiani, ovvero : “La chiesa perfetta non esiste”. Sappi però che questo lo dicono solo per nascondere o peggio per giustificare molte delle loro malefatte! Un vero credente invece, è tenuto “a cercare la SANTIFICAZIONE senza la quale nessuno vedrà Dio” (Ebrei 12:14). L’hai mai letto? E come ha ben postato Nicola, il lupo travestito da pastore ovvero M. Roveglia che sta facendo?
      L’hai mai letto : ” Non vi ingannate; di Dio non ci si può beffare; quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà” (Galati 6:7). E poi, da Roselen, la pastora (figura che non esiste nella Parola di Dio – 1° Timoteo 2:12) che potrà mai venire di buono? Disobbedienza non fa altro che generare altra disobbedienza! In queste sedicenti Chiese insegnano falsità o mezze verità!
      Ma se tu Elena stai bene con questo pastore che hai definito “persona squisita” come del resto con le altre, beh…probabilmente ti sei trovata un luogo dove ascoltar musica, condividere emozioni infarcite di religiosità ecc…ma niente di più, perchè è ben lontana dall’essere la “Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della Verità” (1° Timoteo 3:15). Riflettici su seriamente!

    • Federico scrive:

      Leaders che pensano a prosperare e signoreggiare sui credenti, pastori senza un briciolo di amore per le persone nominati da Roselen soltanto per carriera e non perché in grado di badare a un gregge anzi, ci sono stati casi di pastori che hanno preso in antipatia membri e che durante alcune riunioni, facevano finta di non accorgersi della loro presenza ma durante la ministrazione mandavano frecciatine o facevano riferimenti a dei fatti che li coinvolgevano, e i diretti interessati che subivano ste angherie si sentono dire “eh ma è tornato da un viaggio è stanco!” o peggio “eh ma è fatto di carne cerca di capire!”. Peccato che pure i membri stessi sono fatti di carne e che possono prendere male i comportamenti di coloro che dovrebbero curare le pecore del gregge al posto di trascurarle, poiché non lasciano l’ovile se non sono messe nelle condizioni di farlo.

      Uscire da Sabaoth è stato come uscire di galera.

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