Attenzione ai ‘pastori’ spiritisti!

Nel 1918 – quindi quando il movimento pentecostale era in piena espansione anche in Italia ed era deriso, disprezzato, insultato e perseguitato dalle Chiese Valdesi, Battiste, delle Chiese dei Fratelli, etc. – sulla rivista spiritista «Luce e Ombra», fu pubblicata una lettera di Aristarco Fasulo che io ritengo sia di fondamentale importanza per capire quanto sia diffusa la simpatia per lo spiritismo in ambito evangelico qui in Italia, e quanto siano numerosi anche i pastori che partecipano a sedute spiritiche. Comprendo che questo produrrà sconcerto in tanti, ma i fatti sono questi. Chi era Aristarco Fasulo? Era un noto pastore battista: nel 1910 coadiuvò i pastori di Avellino e Altamura, nel 1911 diventò pastore della Comunità Battista di Pordenone, e nel 1914 diventò pastore della Chiesa Battista che si radunava in via Teatro Valle a Roma, e dal 1915 al 1918 e dal 1920 fino alla morte diresse il periodico battista «Il Testimonio», organo ufficiale dell’Opera evangelica battista d’Italia (OEBI) –  https://www.studivaldesi.org/dizionario/evan_det.php?evan_id=372

Ma veniamo alla sopra citata lettera, che fu preceduta dalla seguente presentazione della direzione della rivista: «A proposito dell’articolo di Vincenzo Cavalli: Il veto sacerdotale contro lo spiritualismo scientifico (vedi Luce e Ombra, anno 1917; pag. 337 e seg.), riceviamo dal pastore evangelico signor Aristarco Fasulo la seguente lettera che pubblichiamo, sicuri che al nostro egregio collaboratore ed amico non mancheranno argomenti in appoggio alla sua affermazione».

«Ho letto con non poco stupore nello scorso numero di ‘Luce e Ombra’ l’introduzione dello scritto di V. Cavalli: Il veto sacerdotale contro lo spiritualismo scientifico. Ivi egli, servendosi anche di espressioni piuttosto acri, fa, come suol dirsi, d’ogni erba un fascio e accomuna nella sua severa riprovazione i preti cattolici ed i pastori protestanti per il preteso loro identico atteggiamento, avverso alle ricerche metapsichiche: ‘… e le tante svariate ed opposte ortodossie ed eterodossie – scrive il Cavalli – si accordano insieme ad intonare il raca della reprobazione! Anathema sit! Solo in questo non discordano: solo in questo sono solidali preti cattolici e pastori protestanti …’.

Se non avessi letto in calce a codesto scritto il nome di Vincenzo Cavalli – che conosco ed apprezzo già da vari lustri – non mi sarei incomodato a prender la penna per ribatterne le asserzioni. Ma, conoscendo la serietà del Cavalli, mi sento spinto a manifestargli il mio stupore, ed anche il mio dispiacere, per non aver egli fatto la doverosa distinzione tra il sacerdozio cattolico – chiuso nei suoi cancelli tradizionalmente misoneistici – e il corpo pastorale protestante, che non è vincolato a nessun preconcetto ed ha dato in tutto il mondo forti e seri studiosi di tutti i problemi dello spirito, compresi quelli più specialmente cari al Cavalli. Sarebbe superfluo ricordare qui lo sviluppo di codesti studi segnatamente in America ed in Inghilterra, paesi protestanti che per i primi richiamarono l’attenzione sulla complessa fenomenologia metapsichica. Anche in Italia, ove i Cristiani evangelici sono ancora una piccola minoranza, si sono avute ottime opere, monografie, articoli, ecc. di ‘scienza spiritualista’ – per servirmi dell’espressione che è sulla facciata di ‘Luce e Ombra’ – scritti da pastori evangelici; ricorderò i nomi dei pastori Raffaele Wigley, Ernesto Senarega, Vincenzo Tummolo, Ugo Janni ed altri, che sono ben noti ai lettori di ‘Luce e Ombra’. Anche le riviste ed i giornali evangelici si sono occupati sempre, con la massima simpatia e larghezza di idee, della ‘psicosofia’ come ama definirla il Cavalli. Il sottoscritto, per esempio, ebbe a recensire su Il testimonio – organo cristiano evangelico battista – la pregevole opera del Samonà: Psiche Misteriosa e, sulla rivista Bilychnis, fece largo cenno di alcuni volumi di Innocenzo Calderone.

Che più? Il Cavalli non deve aver dimenticato che, or sono parecchi anni, in casa sua, a Napoli, si davano convegno assiduamente alcuni spiriti liberi per discutere problemi spirituali e compiere esperimenti medianici: ebbene tra quei visitatori – feci parte anch’io per vario tempo di quel simpatico circolo – si notavano vari pastori evangelici, dei quali non si sarebbe potuto dire, come il Cavalli asserisce, che, ‘contro le usurpazioni del materialismo’ fossero ‘vergognosamente degli assenti’. Al contrario, fatte le proporzioni, è legittimo asserire che i pastori evangelici italiani hanno mostrato di interessarsi agli studi spiritualisti più di ogni classe di studiosi in Italia; l’esortazione paolina messa in testa all’articolo del Cavalli: omnia probate: quod bonum est tenete è stato ed è il programma della generalità dei pastori evangelici i quali, in ogni parte del mondo – come studiosi, pubblicisti, educatori – occupano una posizione cospicua riconosciuta, che dimostra l’infondatezza della deplorazione del Cavalli, allorché, accomunandoli all’impacciato sacerdozio cattolico, ha voluto definirli degli ‘assenti’.

Il Cavalli ama – ed in ciò rivela il suo buon gusto – arricchire i suoi scritti con citazioni bibliche. Con affetto gli ricordo le parole di Gesù: ‘…fate giusto giudicio’ (Giov. VII 24)» (Luce e Ombra, Gennaio-Febbraio 1918, pag. 52-53).

Fatemi dire qualcosa in merito al citato Ugo Janni (1865-1938). Era un famoso pastore valdese, massone, del quale negli anni 1901-1903 La Rivista Cristiana pubblicò 18 suoi studi sullo spiritismo. Janni infatti, che peraltro fu pioniere dell’ecumenismo, era un convinto spiritista infatti disse: ‘Io credo fermamente alla realtà delle manifestazioni spiritiche in molti fenomeni medianici, ed intendo per spiriti le anime dei trapassati’, (in Luce e Ombra, Rivista Mensile Illustrata di Scienze Spiritualista, Milano, 1° Ottobre 1903, pag. 480), e quindi accettava come rivelazione spiritica «la comunicazione dei disincarnati agli incarnati» (Luce e Ombra, Milano, 1° Ottobre 1903, pag. 481), e manifestazioni come lo spostamento di oggetti, le levitazioni, le dematerializzazioni e le ricomposizioni (cfr. La Rivista Cristiana, Anno V, 1903, pag. 296. Per i fenomeni vedi Ibid., pag. 86-91, 132-140, 176, 180, 213-217, 263-269, 289-297). Janni credeva peraltro nella reincarnazione invece che nella resurrezione, e difatti riteneva che lo spiritismo avesse il merito di averla resa popolare in Occidente! 

Credo che il contenuto della sopra citata lettera sia molto chiaro. Già circa cento anni fa c’erano in Italia non pochi pastori evangelici, tra cui naturalmente molti erano massoni, che simpatizzavano per lo spiritismo e partecipavano a sedute spiritiche. Dico «già», perché oggi ce ne sono ancora di più, e di questi pastori evangelici ce ne sono anche in denominazioni pentecostali, i quali fanno parte di ambienti massonici in cui viene professato e praticato lo spiritismo. Naturalmente, poi costoro si presentano domenica al culto a trasmettere il loro consueto sermone pomposo e vacuo, di cui magari alcuni concetti li hanno ricevuti dagli spiriti dopo avere consultato gli spiriti in una seduta spiritica, e recitano la parte dei cristiani, anzi di ministri di Cristo, ma costoro sono figli e servi del diavolo, che negano che Gesù è il Cristo, in quanto ne negano la resurrezione corporale avvenuta il terzo giorno (quando dunque questi pastori parlano di resurrezione non intendono la resurrezione di cui parla la Scrittura). Riescono però a camuffarsi bene, e non pochi li accettano come pastori e fanno carriera nella denominazione perché i loro fratelli massoni li proteggono e fanno andare avanti! Ecco perché nei culti di queste Chiese, di cui i pastori sono spiritisti, si sente una oppressione spirituale formidabile, e la predicazione dell’Evangelo di Cristo non vi ha accesso! Ecco perché i santi e i servitori dell’Altissimo vengono da questi ‘pastori’ disprezzati, perseguitati, derisi, etc.; perché questi ‘pastori’ sono ministri di Satana! Ed ecco perché in queste Chiese non viene condannato lo spiritismo e le persone non vengono messe in guardia dallo spiritismo, perché a condurre queste Chiese ci sono degli spiritisti. Sono magari capaci di dirvi, per difendersi, che non compete loro mettere in guardia dallo spiritismo, ma questo lo dicono solo perché loro sono spiritisti!

Se dunque fate parte di una Chiesa di cui il pastore è uno spiritista o che simpatizza per lo spiritismo, o che partecipa a sedute spiritiche, vi esorto a uscirne e a separarvene immediatamente. Siete in gravissimo pericolo!

L’ambiente evangelico italiano – quello istituzionalizzato in primis – è un ambiente che nei secoli è stato invaso da tanti spiriti immondi, spiriti seduttori, spiriti di menzogna, e questo a cagione dei molti massoni che vi sono entrati, e questo spiega il forte odio che molti ‘pastori’ (chiaro, non posso dire tutti perché comunque ci sono ancora pastori che sono da Dio) hanno per l’Evangelo e per coloro che lo annunciano, come anche per la dottrina degli apostoli.

Vegliate e pregate, dunque, fratelli, e mettete alla prova gli spiriti e tutti coloro che si dicono Cristiani e ministri di Cristo, perché in mezzo alle denominazioni ci sono tanti spiritisti!

Giacinto Butindaro

Questa voce è stata pubblicata in Massoneria, spiritismo e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.