La «Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della giustificazione» è un’opera massonica

La «Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della giustificazione», che fu firmata il 31 ottobre 1999 da rappresentanti del Vaticano e della Federazione luterana mondiale, è senza dubbio un’opera massonica, di un’astuzia formidabile, che solamente persone che non conoscono la Scrittura, che non conoscono la storia, le dottrine, le pratiche e le arti seduttrici dell’errore della Chiesa Cattolica Romana, che non conoscono come scoppiò e cosa produsse la Riforma Protestante, possono avallare. Sappiate che la massoneria è molto attiva in ambito evangelico, quindi anche tra i Pentecostali, sul tema della giustificazione, perché alla Massoneria dà estremamente fastidio la dottrina della giustificazione per fede, che si basa sulle seguenti parole del profeta Habacuc: “Il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4), innanzi tutto perché la Massoneria stessa insegna la giustificazione per opere, e poi perché la Massoneria sa che questo versetto biblico “il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4) con tutto ciò che implica costituisce la fonte primaria della divisione tra Cattolici ed Evangelici, e siccome la Massoneria si propone di unire Cattolici ed Evangelici, è inevitabile che ha dovuto e deve lavorare sodo proprio su questo fronte, per cercare di mettere d’accordo Cattolici ed Evangelici per farli camminare a braccetto. Badate a voi stessi, fratelli, perché il lievito malvagio costituito da questa dichiarazione è destinato a far lievitare nel tempo tutto l’ambiente evangelico, compreso quello pentecostale, e già infatti posso dirvi che anche in ambito Pentecostale molti di fatto sono d’accordo con questa dichiarazione che con abili sofismi in definitiva rigetta che “il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4). State attenti, perché esiste un Evangelismo diversamente Cattolico Romano che si sta propagando grazie all’opera degli uomini che lavorano con la mano nascosta! State saldi nella fede nell’Evangelo (cioè nella Buona Novella che Gesù di Nazareth è il Cristo, che è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture; e che apparve ai testimoni ch’erano prima stati scelti da Dio cfr. 1 Corinzi 15:3-5; Atti 10:41), nel quale “la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: Ma il giusto vivrà per fede” (Romani 1:17), e perseverate nella grazia. Nessuno vi seduca con vani ragionamenti.

Giacinto Butindaro

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8 risposte a La «Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della giustificazione» è un’opera massonica

  1. Massimo Samadello scrive:

    Giacinto, abbi pazienza, ma come concilieresti quanto è altresì scritto : :
    – “Vuoi renderti conto che la fede senza le OPERE non ha valore?” (Giacomo 2:20);
    – Dunque vedete che l’uomo è giustificato per OPERE, e non per fede soltanto”
    (2:24)
    – “Badate a voi stessi affinchè non perdiate il frutto delle OPERE compiute, ma
    riceviate piena ricompensa” (2 Giovanni 8);
    – “Io conosco le tue OPERE, il tuo amore, la tua fede, il tuo servizio, la tua costanza;
    so che le tue ultime OPERE sono più numerose delle prime” (Apoc. 2:19)
    – Metterò anche a morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno che io sono colui
    che scruta le reni e i cuori, e darò a ciascuno di voi secondo le sue OPERE” (Apoc.
    2:23);
    – ” E udii una voce dal cielo che diceva: Scrivi: beati i morti che da ora innanzi
    muoiono nel Signore. Sì dice lo Spirito, essi si riposano dalle loro fatiche perchè le
    loro OPERE li seguono”(Apoc. 14:13);
    – ” E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu
    aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle
    cose scritte nei libri, secondo le loro OPERE. Il mare restituì i morti che erano in
    esso; la morte e l’Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno
    secondo le sue OPERE” (Apoc. 20:12-13).
    Pertanto, personalmente comprendo che sono le OPERE a testimoniare la vera FEDE di un credente e a distinguerlo da un finta fede! Ne ho conosciuti certuni nel tempo.. uno in particolare, già da qualche anno morto. Costui sembrava davvero un caro fratello, recitava versetti della bibbia a memoria e la conosceva a menadito. Vantava di aver evangelizzato moltissime persone nella sua vita, andandone fiero. Ma poi, pian piano ho conosciuto le sue opere… ma che purtroppo gridavano contro la Parola di Dio!
    Forse Giacinto mi è sfuggito qualcosa su tutto questo argomento?

    • giacintobutindaro scrive:

      Massimo, spiego tutto in questo mio trattato
      http://imieiscritti.lanuovavia.org/libro-per-grazia.pdf
      Se non hai capito l’astuzia presente in quel documento, comunque, è grave.
      Credo che il tuo problema sia che non hai capito cosa significhi ‘il giusto vivrà per la sua fede’.

      • Massimo Samadello scrive:

        Giacinto, non per niente ti avevo premesso: “abbi pazienza”, come del resto ce l’ha anche il nostro Signore. Mi avvalgo perciò delle parole dell’apostolo in 2° Pietro 3:14-18, che del resto scrive altresì:” E se il giusto è salvato a stento, dove finiranno l’empio e il peccatore?”. Esaminerò con calma questo tuo trattato. Grazie

  2. Massimo Samadello scrive:

    Giacinto, ho letto il tuo trattato e direi che non fa una piega, MA………. e non vorrei qui fare la parte del diavolo, scusami, magari serve a fugare il dubbio di altri oltre me, ma se l’apostolo Giacomo scrive, come hai anche tu riportato : ” La Scrittura che dice: E Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia; e fu chiamato amico di Dio. Voi vedete che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto. Parimente, Raab, la meretrice, non fu anch’ella giustificata per le opere quando accolse i messi e li mandò via per un altro cammino? Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta” (Giacomo 2:14-26).”
    Ebbene ho notato che ti sei concentrato solo sulla figura di ABRAMO. Ma quest’ultimo possiamo metterlo sullo stesso piano della prostituta RAAB di cui leggiamo anche in Giosuè 2 ?
    Come conciliare allora anche questo secondo esempio citato da Giacomo, ovvero RAAB la prostituta, che fu giustificata per il suo agire : accogliendo gli invitati (due spie mandate da Giosuè) e facendoli partire per un’altra strada, così beffando il re di Gerico? Possiamo pertanto ritenere anche Raab una donna di fede?
    Grazie per la tua risposta

    • giacintobutindaro scrive:

      Massimo, Raab viene detto che aveva fede infatti è scritto: “Per fede Raab, la meretrice, non perì coi disubbidienti, avendo accolto le spie in pace” (Ebrei 11:31), per cui quello che lei fece lo fece avendo fede. E difatti nello stesso capitolo dell’epistola agli Ebrei si dice di Abramo: Per fede Abramo, quando fu provato, offerse Isacco; ed egli, che avea ricevuto le promesse, offerse il suo unigenito: egli, a cui era stato detto: È in Isacco che ti sarà chiamata una progenie, ritenendo che Dio è potente anche da far risuscitare dai morti; ond’è che lo riebbe per una specie di risurrezione” (Ebrei 11:17-19). Per cui sia Abramo che Raab agirono per fede.

      • Massimo Samadello scrive:

        Raab quindi, benchè fosse conosciuta a Gerico, in quei giorni, come la “prostituta”, non perì con gli increduli, avendo accolto con benevolenza le spie mandate da Giosuè! Comprendiamo quindi che il Signore davvero fa grazia a chi vuol far grazia! Quindi c’è speranza per molte/i, che vengano salvati per grazia mediante la fede. E se permetti, in Giosuè 2:11-21 di Raab apprendiamo anche questo : oltre al fatto di avere TIMORE per il Signore del popolo d’Israele, che afferma essere il Dio lassù nei cieli che quaggiù sulla terra, anche un grande AMORE per suo padre, madre, fratelli e sorelle, nonchè OBBEDIENZA per quanto comandatole dalle due spie.
        Grazie Giacinto!!

    • fabio scrive:

      Pace Massimo,
      La domanda che poni è lecita, ansi ci porta a un’attenta riflessione, che poi deve sfociare nel mettere in pratica quanto la PAROLA DI DIO ci insegna.

      Leggendo la tua riflessione anche io in passato mi sono posto la stessa domanda, in specie quando leggiamo le lettere dell’apostolo Giacomo, in quanto la domanda sorge da sola “ma l’uomo è giustificato allora per le sue opere o per la sola FEDE in Cristo Gesù?

      Per rispondere a questa domanda dobbiamo tenere presente che LA BIBBIA, LA PAROLA DI DIO È VERITÀ e laddove possiamo non capire qualcosa, dobbiamo attendere con fiducia che quando sarà il momento DIO ci farà comprendere quello che poco prima non riuscivamo ad intendere, togliendo da noi la cecità proprio come fece con l’apostolo Paolo quando si stava recando a Damasco.

      Massimo un punto certo è che l’uomo è giustificato PER LA FEDE IN GESÙ CRISTO infatti parlandi Di Gesù, l’apostolo Paolo scrive in Romani 3:25-26
      25 Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, 26 al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente AFFINCHÉ EGLI SIA GIUSTO E GIUSTIFICHI COLUI CHE HA FEDE IN GESÙ.

      adesso se noi continuiamo a leggere, LO SPIRITO SANTO per nezzo dell’apostolo Paolo ci aiuta a comprendere la domanda in oggetto perché si legge in Romani 3:27-28
      27 DOV’È DUNQUE IL VANTO? ESSO È ESCLUSO. PER QUALE LEGGE? DELLE OPERE? NO, MA PER LA LEGGE DELLA FEDE; 28 POICHÉ RITENIAMO CHE L’UOMO È GIUSTIFICATO MEDIANTE LA FEDE SENZA LE OPERE DELLA LEGGE.

      Ora possiamo notare come Paolo distingue LA
      LEGGE DELLE OPERE dalla LEGGE DELLA FEDE, infatti Massimo come la prima, la legge ricevuta da Mosè sul monte Sinai si basava sulle opere e di conseguenza la salvezza dipendeva dalla nessa in pratica di tutte le cose scritte nella legge infatti si legge in 5 Infatti Mosè descrive così la giustizia che viene dalla legge: «L’uomo che farà quelle cose vivrà per esse»
      Ma noi sappiamo anche che (Romani 3:23)
      tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, quindi sempre secondo quanto si legge possiamo affermare che gli uomini erano sotto maledizione (Galati 3:10)
      Infatti tutti quelli che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: «Maledetto chiunque non si attiene a tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica».

      Massimo, come la legge di Mosè aveva le sue opere da compiere anche LA LEGGE DELLA FEDE (Romani 3:27) ha LE SUE OPERE, ed esse secondo quanto scrive Giacomo sono una conferma o meno per sapere se LA FEDE IN GESÙ di una persona è autentica oppure falsa infatti come giustamente hai riportato anche tu si legge in Giacomo 2:26
      Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

      Ed anche in Giacomo 2:18-20
      18 Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». 19 Tu credi che c’è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano.
      20 Insensato! VUOI RENDERTI CONTO CHE LA FEDE SENZA LE OPERE NON HA VALORE?

      LA FEDE SENZA LE OPERE NON HA VALORE, così scrive l’apostolo Giacomo ma in questo caso, non sta parlando delle opere della legge di Mosè che come detto prima si basavano sullo stabilire una propria giustizia (Romani 10:3) e lasciando gli uomini sotto maledizione (Galati 3:10) na Guacomo con questo suo scrivere ed insegnare stava parlando DELLE OPERE CHE DERIVANO DALLA LEGGE DELLA FEDE IN CRISTO GESÙ e tutto ciò è confermato dalle PAROLE CHE GESÙ IL NOSTRO SIGNORE disse in Matteo 7:21
      «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

      E possiamo fare memoria anche delle fue risposte che si leggono in Matteo 25:34-40
      34 Allora il re dirà a quelli della sua destra: “Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; 36 fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi”. 37 Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? 39 Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?” 40 E il re risponderà loro: “In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”.

      Ed in Matteo 25:41-45
      41 Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: “Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! 42 Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; 43 fui straniero e non m’accoglieste; nudo e non mi vestiste; malato e in prigione, e non mi visitaste”. 44 Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: “Signore, quando ti abbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non ti abbiamo assistito?” 45 Allora risponderà loro: “In verità vi dico che in quanto non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me”.

      Massimo, io di me in questo momento a ragion del vero direi le stesse parole che disse Pietro in Luca 5:8, ma spero che possa questa riflessione aiutarti a dissipare ogni incomprensione in quanto quello che gli apostoli scrivono sono come dei mattoni che si incastrano come i pezzi di un puzzle fino a formare tutta la struttura con un unico fondamento che tutta la Chiesa è tenuta a difendere e sostenere (1 Timoteo 3:15) che GESÙ CRISTO È IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE, Romani 10:4
      poiché Cristo è il termine della legge, per la giustificazione di tutti coloro che credono

      Massimo che Dio ti benedica nel nome di Gesù

      • Massimo Samadello scrive:

        Ringrazio anche te Fabio, per quanto hai scritto. Certo, nel mondo fanno a gara per numerose opere sociali, di solidarietà, con donazioni in denaro anche consistenti per varie iniziative umanitarie ecc…ecc.. sono certamente opere buone agli occhi degli uomini, ma restano però tali e che non possono certo giustificare e quindi salvare le anime di quanti si prodigano per esse. Urge invece il ravvedimento dai peccati e credere in Gesù Cristo, da lì poi verranno le opere buone già preparate dal Signore.
        Pace.

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