Questo è l’Evangelo nel quale devi credere per essere salvato e giustificato – Predicazione del 2 Giugno 2023

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8 risposte a Questo è l’Evangelo nel quale devi credere per essere salvato e giustificato – Predicazione del 2 Giugno 2023

  1. Antonello scrive:

    Se la salvezza è riservata a dopo la morte e considerando, come vi azzuffate senza nessun ritegno, c’è da dedurre che in vita i frutti dello Spirito non sono da manifestare!
    Ho visitato il sito e per certo si nota una accusa continua ed un rimarcato giudizio che ha poco sapore dell’amore Cristiano!
    Forse la salvezza a me non sarà concessa perché da pacifico che ero, dopo aver frequentato i “cristiani” hanno intorbidato notevolmente la mia visione, perché erroneamente pensavo di trovare l’amore di Cristo!
    Invece, dotti, denunzie, giudizi, divisioni, caccia al vero cristiano, smascherare (ma non essere smascherati, ci si ritiene servì di Dio intoccabili, dove tutto sarebbe concesso ) franchezza a senso unico! Nessuna trasformazione! Sarò sicuramente nell’errore!
    Mi chiedo, ma a chi è rivolto l’Evangelo?
    Ai perduti, oppure a chi già sa?
    Mi viene in mente Cristo, quando descrive la condizione del fariseo e del pubblicano, e di chi fu giustificato ma forse Gesù non era ancora andato sulla croce..
    Sembra, che non si conosca la verità per cui c’è un terrore mascherato da sapienza per prevalicare sull’altro (molta lesa maestà)
    Per certo sarà stimolata la curiosità e sarò accusato oltre misura..
    PS Se lo scopo è portare salvezza, considerando il frutto, nessuno si avvicinerebbe all’Evangelo

    • giacintobutindaro scrive:

      Antonello, faccio passare il tuo commento per mostrare come parlano coloro che sono nelle tenebre.

    • Massimo Samadello scrive:

      Antonello, credimi… comprendo il tuo stato d’animo. E se Giacinto me lo permette, per certi versi anch’io sono molto dispiaciuto specialmente per quanto è emerso sul conto di Giuseppe Piredda e/o forse altro/i. Probabilmente sei tu quell’Antonello che tempo fa aveva speso buone parole il 25/12/2017 verso Giacinto quando scriveva “Voglio ringraziare il Signore” e tu rispondevi : “Non temere , il Signore è il tuo scudo!”. Come pure per quanto riguardava il locale di Culto della Chiesa di San Cipriano d’Aversa! Forse mi sbaglio! Ma comunque non scoraggiarti, l’importante è che tu stia “fermo nella Fede verso il Signore nostro Gesù Cristo” se veramente dopo averLo cercato, Lui ti ha risposto! Un giorno tutto ti sarà più chiaro! Ricordati delle parole nel Salmo 34:19. Ognuno risponderà a Dio secondo il suo operato! Coraggio quindi!

    • Mario scrive:

      Hai ragione Antonello, dispiace tantissimo ma manca assolutamente quella dolcezza, gentilezza, rispetto verso coloro che sono ancora lontani dalla salvezza, magari peccatori incalliti ma che un giorno se Dio vuole saranno salvati. Si parla con asprezza, si guarda dall’alto in basso. Quello che possiamo fare è pregare per queste persone come Giacinto, che, comunque ,rimane sempre uno strumento nella diffusione dell’evangelo. Pace

      • Massimo Samadello scrive:

        Mario, premetto che non sono al soldo di nessuno e quindi credo di poter parlare! Personalmente ho apprezzato moltissimo le tue ultime parole : “rimane sempre uno strumento nella diffusione dell’ evangelo”. Uno strumento direi che funge da “sentinella” in questo tempo. E come tale, guai a Giacinto se non suonasse il corno e non avvertisse il popolo di Dio (Ezechiele 33:1-20). Una sentinella deve dire ciò che vede o sente, e stata posta lì proprio per questo fine! Se scorge il nemico armato avanzare, non può certo tacere, nè usare tanta dolcezza, o gentilezza e/o rispetto. La preghiera, come tu hai anche suggerito, è sempre la cosa migliore! Pace

      • fabio scrive:

        Mario pace,
        Purtroppo Mario la riflessione che compì si può racchiudere in quanto è scritto in Osea 4:6 (Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza…).

        Non ti nascondo caro Mario, che nel 2013 quando mi stavo documentando su un brano dell’Apocalisse e trovai su internet la riflessione proprio su quell’argomento di Giacinto Butindaro nel quale condividevo ogni singola lettera, ma poi in seguito anche io certe volte ascoltando alcuni suoi audio pensavo “ma forse sarà troppo duro con chi sbaglia”, in realtà poi continuando a visitare il sito di Giacinto e confrontandomi con le Scritture che ogni volta ricordava o scriveva, mi sono reso presto conto che la mia ignoranza si nascondeva tra l’altro anche dietro tutta questa falsa ipocrisia della visione rosea racchiusa nella fease “tanto Dio ti accetta così come sei”.

        Se il comportamento di Giacinto ti sembra troppo duro, senza rispetto, senza amore, prova a leggere come Giovanni il Battista si rivolgeva ad alcuni chiamandoli secondo che si legge in Matteo 3:7
        Ma vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l’ira futura?

        Mario e che dire di quanto disse Gesù in Matteo 23:27-33
        27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d’ossa di morti e d’ogni immondizia. 28 Così anche voi, di fuori sembrate giusti alla gente; ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
        29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché costruite i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti 30 e dite: “Se fossimo vissuti ai tempi dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nello spargere il sangue dei profeti!” 31 In tal modo voi testimoniate contro voi stessi, di essere figli di coloro che uccisero i profeti. 32 E colmate pure la misura dei vostri padri! 33 Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna?

        Oppure prova a leggere quello che accadde ad una coppia Anania e Saffira in Atti 5 i quali morirono entrambi per aver mentito allo Spirito Santo.

        Dopo tutte queste cose vedrai che dietro al modo dj compirtarsi di Giacinto non c’è disprezzo per i peccatori ma è proprio bel mettere in guardia che commette peccato che ci puoi vedere il vero amore.

        Ti vorrei inviare Mario, proprio due link su quel primo articolo che lessi e che ascoltai di Giacinto perché riprende anche le varie riflessioni che ti ho scritto

        Sui due testimoni che devono venire (perchè li rigetteranno anche tanti che si dicono Cristiani)

        http://giacintobutindaro.org/2013/12/13/sui-due-testimoni-che-devono-venire-perche-li-rigetteranno-anche-tanti-che-si-dicono-cristiani/

        http://giacintobutindaro.org/2013/12/12/sui-due-testimoni-che-devono-venire-perche-li-rigetteranno-anche-tanti-che-si-dicono-cristiani-predicazione-del-11-dicembre-2013/

        Pace Mario che Dio ti benedica nella VERITÀ CHE È GESÙ CRISTO

  2. Mario scrive:

    Premetto che vi ringrazio per il tempo dedicato alle vostre risposte. Io credo che il nostro lavoro nel campo del Signore sia lungo , duro e spesso viene quasi lo sconforto soprattutto quando dopo tanto lavoro devi ricominciare daccapo. Anche Paolo nelle sue lettere era duro, ma di presenza non aveva la stessa forza, lo immagino gentile, paziente, mai alterato, perché io credo che gli uomini debbano vedere la nostra forza nella nostra debolezza, debbano considerare la nostra calma, le nostre parole dolci e mai scontrose o dure. In questo senso dobbiamo farci tutto con tutti, Giudeo con i Giudei, debole con i deboli per creare un empatia al solo scopo di proclamare l’evangelo e guadagnare anime a Cristo. Pace a tutti voi

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