Caduta a terra e ipnosi

Fratelli, come voi ben sapete in certi ambienti pentecostali e carismatici, ci sono dei predicatori – tra cui uno dei più famosi è il predicatore americano Benny Hinn, che ha anche in Italia degli estimatori – che promuovono ed esercitano la pratica chiamata in inglese «Slain in the Spirit», che in Italiano viene chiamata «il cadere a terra» o «il cadere nello Spirito» o «il riposo nello Spirito», che voi sapete non essere una pratica biblica, in quanto non fu esercitata né da Gesù e neppure dagli apostoli. Ma voglio che sappiate che essa viene – da persone che hanno praticato l’ipnotismo o che hanno studiato l’ipnotismo – paragonata all’ipnosi o comunque associata all’ipnosi in quanto gli effetti prodotti dalla caduta a terra sono come quelli prodotti dall’ipnosi, e questa è la ragione per la quale quei predicatori che esercitano la caduta a terra vengono accusati di essere degli ipnotisti o di praticare l’ipnosi.

Alcuni fotogrammi in cui si vede il predicatore Benny Hinn mentre esercita la caduta terra

Phil Potter, un ex ipnotista, che ora professa di essere un Cristiano, ha prodotto un video dal titolo: «Is Your Pastor A Hypnotist?», cioè «E’ il tuo pastore un ipnotista?» (visionabile qua  https://youtu.be/rPsKam1oTXs), in cui smaschera l’uso di tecniche ipnotiche da parte di certi predicatori, e prende come esempio proprio il predicatore Benny Hinn mentre ipnotizza le persone e poi le spinge a terra.

Nelle informazioni del video egli scrive: «Il mio video mostra chiaramente che la pratica della ‘caduta a terra’ non solo non è biblica, ma viola la Scrittura. Sono un ex ipnotista, con decenni di esperienza e ricerche. Dopo che sono diventato un Cristiano, sono rimasto sorpreso nel vedere alcuni pastori usare le stesse tecniche ipnotiche usate da ipnotisti professionisti» (My video clearly shows the practice of “slain in the spirit” is not only non-biblical, but violates Scripture. I am a former hypnotist, with decades of experience and research. After becoming a Christian, I was surprised to see some pastors using the same hypnotic techniques used by professional hypnotists).

Sempre Phil Potter ha realizzato un altro video dal titolo «Benny Hinn Hypnotist And False Prophet» (Benny Hinn Ipnotista e Falso Profeta). Il video è visionabile qua https://youtu.be/NC0nwBYWAy4 Nelle informazioni del video leggiamo: «Il mio video mostra chiaramente che Benny Hinn è un ipnotista e un falso profeta» (My video clearly shows that Benny Hinn is a hypnotist and a false prophet).

Joe Nickell, PhD, ricercatore senior del Comitato per l’Indagine Scientifica delle Affermazioni sul Paranormale, che è un’organizzazione non-profit statunitense il cui scopo dichiarato è quello di «incoraggiare l’indagine critica delle domande sul paranormale e sulla Scienza di confine rivendicando un punto di vista scientifico ed obiettivo, diffondere informazioni concrete circa i risultati di tali inchieste della comunità scientifica verso il pubblico», in un suo articolo apparso sulla Rivista Skeptical Inquirer dal titolo «Benny Hinn: Healer or Hypnotist?» (Benny Hinn: Guaritore o Ipnotista?), che partecipò a delle riunioni tenute da Hinn, descrisse così quello che avveniva sul palco nelle sue riunioni: «Appena uno dei suoi raccoglitori ufficiali si muove sul posto dietro la persona, Hinn dà un segnale, un tocco, o qualche altro segnale. Molto spesso, mentre stringe la faccia della persona tra il pollice e l’indice, egli dà una piccola spinta, e la persona compiacente va giù. Alcuni crollano, altri si irrigidiscono e cadono all’indietro; pochi vacillano. Una volta giù, molti giacciono come incantati, mentre altri si contorcono e sembrano quasi posseduti. … In breve, essi si comportano come se ‘ipnotizzati’» (Skeptical Inquirer, Maggio/Giugno 2002, pag. 15).  Joe Nickell afferma anche che «un ipnotista professionista ha detto della performance di Hinn: ‘Questo è qualcosa che noi facciamo ogni giorno e il Signor Hinn è un vero professionista» (pag. 16). E fa notare giustamente che «… questo fenomeno … conosciuto anche come ‘cadere nello Spirito’, è considerato scetticamente persino da altri Cristiani …» (pag. 15).

Joe Nickell viene citato su Wikipedia alla voce ‘Slain in the Spirit’ (https://en.wikipedia.org/wiki/Slain_in_the_Spirit) in questi termini: «Joe Nickell, scrivendo sul Skeptical Inquirer, osservò l’uso del cadere nello Spirito durante una campagna di guarigione tenuta da Benny Hinn nel 2001. Egli paragonò la pratica all’ipnosi, scrivendo che i partecipanti ‘si impegnano semplicemente in una forma di gioco di ruolo che è spinto dal loro forte desiderio di ricevere potenza divina come anche dall’influenza della suggestione che essi facciano così … In breve, essi si comportano come se ‘ipnotizzati’. Secondo Nickell, un ipnotista professionista ha dichiarato che ‘Questo è qualcosa che noi facciamo ogni giorno’.

Inoltre, voglio che sappiate che anche in seno al movimento carismatico cattolico, la caduta a terra viene associata all’ipnotismo, infatti sul sito cattoliciromani.com sono state pubblicate alcune parti di un libro del cardinale Léon Joseph Suenens, il primo cardinale nominato da Paolo VI come suo rappresentante in seno al Rinnovamento Carismatico Cattolico, dal titolo «Il riposo nello Spirito», in cui ci sono delle parti dove si parla espressamente di ipnosi in relazione al «riposo nello Spirito». Ecco tutto quello che troviamo scritto su questo sito.

In questo libro il card. Suenens, che è stato tra l’altro uno dei promotori del Rinnovamento Carismatico Cattolico, è molto prudente al riguardo di questa manifestazione e sostiene che bisogna impedirlo nella liturgia, mentre, per quanto riguarda gli incontri di preghiera, non deve essere promosso o favorito perché, in tal caso, s’instaurerebbe un dinamismo psicologico che provocherebbe il fenomeno per autosuggestione psicologica, come da esperimenti condotti in diversi studi richiesti dallo stesso cardinale.

Il testo è molto autorevole e obiettivo, perché il card. Suenens, prima di esprimere opinioni al riguardo, fece importanti ricerche e consulenze. In particolare, nel 1974, il cardinale decise di coordinare un lavoro di studio, una equipe internazionale, con lo scopo di fare approfonditi studi sul rinnovamento carismatico e tra i vari temi venne analizzato anche il fenomeno del Riposo nello Spirito.

La revisione teologica del lavoro fu affidata dal card. Suenens a sei famosi professori di quel tempo: Joseph Ratzinger, Yves Congar, Walter Kasper, Avery Dulles, Renè Laurentin, Michael Hurley.

Suenens presenta il fenomeno con molta attenzione e obiettività, esponendo tutte le ricerche sulla patristica, la Sacra Scrittura, l’ antropologia, i fenomeni naturali studiati dalla scienza ecc. ecc.

pag. 17

Ho ricevuto un gran numero di contributi, la cui analisi ha considerevolmente rallentato la pubblicazione di questo studio. Queste numerose risposte provengono da ogni continente, ma soprattutto dal’Europa. Generalmente, le risposte sono personali, ma molte anche collettive, essendo stati compilati dei questionari che richiedevano indagini locali.





Dal punto di vista liturgico, il card. Suenens sostiene che il fenomeno deve essere impedito e vietato.


pag. 65

Secondo me, è alquanto importante escludere qualunque fenomeno di questo tipo dalle nostre celebrazioni liturgiche. A Lourdes alcuni sacerdoti vestiti con i paramenti sono stati visti cadere come birilli alla chiusura di una celebrazione in una cappella.
Uno dei partecipanti mi ha raccontato personalmente l’ accaduto nel suo contesto e svolgimento. Tutto questo si deve evitare con attenzione.




Per quanto riguarda le manifestazioni che avvengono in un contesto di preghiera non liturgica, il cardinale presenta numerosi studi scientifici, anche per opera di sacerdoti. Ad esempio, in questa citazione viene presentata la grande similitudine del riposo nello Spirito con il rilassamento ottenuto in ipnosi. Il teologo Maloney sostiene che l’ azione del Spirito Santo può anche produrre uno stato naturale di rilassamento fisico, ma sussiste il rischio di trasformare la preghiera in una tecnica.

pag. 85

Un altro campo che vale la pena di esplorare come elemento che in alcuni casi potrebbe essere operativo è l’ ipnosi o l’ auto-ipnosi.

Padre G. Maloney, SJ, scrive:

”Anche se non sono mai “caduto”, più che altro perché non ho mai desiderato lasciarmi andare in questo modo, sono stato ipnotizzato e ho ipnotizzato tante persone. Sotto ipnosi una persona può conquistare una grande sensazione di pace, la percezione quasi di uscire dal corpo, di innalzarsi dolcemente verso il Cielo. Una persona religiosa può associare questo a Dio, ma arrivare a questo stato è un metodo semplice e naturale: una tecnica.
Non dobbiamo voltare le spalle alle tecniche nella preghiera. Ma dobbiamo renderci conto che le tecniche non sono la preghiera”.




Il card. Suenens riporta altri studi dello stesso teologo, in modo particolare alcuni esperimenti sotto la direzione di un parapsicologo che era in grado di causare gli stessi fenomeni senza alcun tipo di riferimento religioso. Questi studi dimostrano che nel fenomeno denominato “riposo nello Spirito” vi può essere una componente naturale, che possiamo definire psicologica.


pag. 85

Lo stesso teologo ha scritto a Morton Kelsey che egli stesso aveva studiato questi fenomeni sotto la direzione di un parapsicologo non credente che era stato in grado di causarli senza alcun riferimento a Dio.

Questo fatto merita attenzione speciale, perché l’ assenza di alcun riferimento religioso nel caso di quello specialista ci obbliga a esaminare il fenomeno di per sé con maggiore attenzione, senza dare affrettatamente alla nostra analisi un’interpretazione religiosa. Ci spinge ad essere prudenti nella nostra interpretazione.

Dovrei aggiungere – sempre a livello psicologico – che una valutazione adeguata del fenomeno deve prendere in considerazione ciò che accade nella pratica di metodi naturali di rilassamento che producono certi effetti simili.



tuttavia, Suenens, con grande obiettività, riporta anche testimonianze dove non sembrano sussistere fattori psicologici (autosuggestione) e che non trovano una spiegazione scientifica

pag. 87

Concludo con un altra testimonianza ricevuta direttamente.

Un sacerdote che aveva praticato il “riposo nello Spirito” per anni e poi ha smesso, soprattutto per obbedienza al suo vescovo e in seguito per convinzione personale, mi ha descritto come una “corrente elettrica” la sensazione dolorosa di bruciore che sentiva nelle mani quando le imponeva sui malati e anche sulle persone sane.

Aveva smesso del tutto di esercitarsi in questo “riposo indotto” ma mi ha detto che, anche ora, quando parla da un podio e fa un gesto eloquente con le mani, talvolta qualcuno che è in prima fila tra il pubblico cade all’indietro.

Come ci spieghiamo questo tipo di influenza?

Sono al buio in merito a eventuali spiegazioni quanto lui, ma non ho motivo di mettere in dubbio la verità della sua affermazione.




Devo dire che anche io ho assistito a fenomeni del “riposo nello Spirito” dove non sussisteva nessun contesto suggestivo o di induzione psicologica.


Il cardinale Suenens mostra i rischi di una spiritualità basata sulla corporeità e sulla sensibilità fisica, e cita uno specialista della mistica cristiana, san Giovanni della Croce.

Siccome ho trovato molto interessanti gli insegnamenti di san Giovanni della Croce, in questa discussione aggiungo qualche altro paragrafo preso direttamente dall’opera del mistico spagnolo:

Tratto da:

San Giovanni della Croce – Salita al Monte Carmelo


CAPITOLO 11


Ove si parla dell’impedimento e del danno provenienti dalle conoscenze che l’intelletto può ricevere soprannaturalmente attraverso i sensi corporali esterni, e come l’anima deve comportarsi nei loro confronti

Occorre tener presente, però, che, sebbene tutti questi fenomeni possano introdursi nei sensi corporali per intervento di Dio, non si deve mai fare assegnamento su di essi né accoglierli. Occorre, piuttosto, guardarsene categoricamente, senza nemmeno indagare se siano buoni o cattivi. Del resto, quanto più sono esterni e corporali, tanto meno certamente provengono da Dio. Infatti, abitualmente e convenientemente Dio si manifesta più allo spirito, dove c’è maggiore sicurezza e profitto per l’anima, che ai sensi, ove ordinariamente si celano molti pericoli e inganni. In realtà, in queste circostanze il senso si erige a giudice ed estimatore delle cose spirituali, credendo che siano come le percepisce, mentre esse sono tanto diverse quanto lo sono il corpo e l’anima, la sensibilità e la ragione. Il senso corporale ignora le cose dello spirito tanto quanto, e forse più, il giumento le cose razionali.
Sbaglia molto chi apprezza questa sorta di favori e corre grave pericolo di essere ingannato o, quanto meno, troverà in sé un forte ostacolo per accedere al piano dello spirito……..

……..Tali manifestazioni e forme corporee tanto meno giovano all’anima e allo spirito quanto più sono esteriori, a motivo della grande distanza e della sproporzione che intercorrono tra il corporale e lo spirituale. Difatti, anche se esse comunicano qualche profitto spirituale, come sempre accade quando provengono da Dio, tuttavia tale effetto è sempre molto inferiore a quello che si avrebbe se tali manifestazioni fossero spirituali e interiori. In tal modo esse possono trarre in errore molto facilmente e infondere presunzione e vanità nell’anima. Essendo tanto palpabili e materiali, solleticano molto i sensi, e l’anima crede che siano più preziose in quanto più sensibili. Essa, perciò, corre dietro a loro e abbandona la fede, ritenendo che quella luce sia la guida e il mezzo per raggiungere il suo scopo, cioè l’unione con Dio. Al contrario, essa smarrisce la via e il mezzo della fede quanto maggiormente pone attenzione a simili manifestazioni.

Ma vi è di più. Quando l’anima si accorge che le accadono tali fatti straordinari, spesso comincia ad accarezzare segretamente una certa opinione di valere qualcosa dinanzi a Dio, il che è contrario all’umiltà. Il demonio, inoltre, sa istillare nell’anima una segreta auto compiacenza, qualche volta anche troppo palese. A tale scopo, talvolta produce questi effetti nei sensi, offrendo agli occhi immagini di santi e splendori bellissimi, all’orecchio parole lusinghiere, all’olfatto profumi soavissimi, dolcezze al palato e delizie al tatto, per indurre le anime al male, adescandole attraverso i sensi. Occorre, quindi, respingere sempre simili rappresentazioni e sensazioni, perché, anche se venissero da Dio, non gli si reca offesa né si perdono l’effetto e il frutto che Dio intende comunicare all’anima per mezzo di esse, solo perché respinte e non cercate.



Questo libro del cardinale Suenens analizza il fenomeno a 360 gradi ed è difficile riportare tutto il contenuto pertanto penso sia più utile andare direttamente alla conclusione che troviamo alla fine del testo.



pag. 91

La necessità della prudenza

Non possiamo chiudere gli occhi riguardo al fenomeno della caduta, nè ignorare che si è diffuso nel Rinnovamento Carismatico, lasciando aperti molti punti interrogativi.

Dobbiamo prendere una posizione pastorale su questa questione e bisogna che le autorità competenti diano direttive in merito.

Durante lo svolgimento dell’ inchiesta citata nel capitolo 2, ho consultato numerosi teologi e psicologi di vari Paesi. In linea generale, erano concordi nell’ affermare che il fenomeno della caduta vada affrontato con cautela.


1)
 Per incominciare, ecco una risposta fornita da un gruppo di studio pastorale e teologico, intervistato sul’argomento dal Comitato Nazionale di Servizio del Rinnovamento Carismatico per la Chiesa Cattolica in Irlanda.

Le principali affermazioni sono le seguenti: Dal punto di vista pastorale, suggeriamo:



a)
 che l’ espressione “cadere nello Spirito” vada sempre evitata perché immediatamente porta le persone a stabilire che venga sicuramente o probabilmente da Dio.
Pensiamo che sia assai meglio seguire il reverendo John Richards nell’ adozione del termine neutrale “cadere”.
Questo termine descrive precisamente ciò che accade e porta ad un discernimento più obiettivo e senza pregiudizi sul perché le persone siano cadute.


b) In ogni caso scoraggiamo circostanze in cui accada questo fenomeno.


c) Non invitiamo predicatori la cui preghiera o il cui insegnamento venga associato a questo fenomeno.


d) Nel parlare di “cadere nello Spirito” seguiremo sempre un approccio negativo, lasciano comunque aperta la possibilità che in qualche occasione possa essere un dono di Dio.


e) Non incoraggiamo le persone in nessun modo a cercare la “caduta” autentica come grazia, perchè questo le lascerebbe aperte a “cadute” auto-indotte…

2) Il teologo tedesco Heribert Muhlen, che ha scritto delle opere autorevoli sullo Spirito Santo, fa notare alla fine di uno studio che gli avevo chiesto privatamente:

”Cadere all’indietro, lasciarsi andare fisicamente, può essere un aiuto psicologico per una più profonda arresa di sé a Dio.
D’ accordo con il principio del discernimento degli spiriti, credo che il fenomeno di per sè sia di natura psicologica e terapeutica, ed è fuori luogo in un incontro religioso. Solo psichiatri e medici qualificati dovrebbero occuparsi di esso perché possono essere necessarie cure ed attenzioni in caso di reazione di natura medica”.


3) Ecco una risposta da Padre Yves Congar, OP, che, come sappiamo, ha appena completato una serie di volumi importanti sullo Spirito Santo.
avendo intervistato diverse persone a conoscenza dei fatti, mi ha mandato le sue considerazioni sul “riposo nello Spirito”:

”Una volta che abbiamo preso nota dei fatti fisici esterni, e persino dei fatti psicologici interni, non abbiamo necessariamente il diritto di attribuire allo Spirito Santo effetti che possono essere prodotti da forze psichiche che la prassi “carismatica” può aver liberato o risvegliato.
Dobbiamo sospettare la possibilità di reazioni indotte. C’è stata una risposta libera a una visita segreta e personale di Dio? Si deve anche temere un aspetto di quietismo. Naturalmente, Dio ci invita ad arrendersi a lui (cf Teresa di Lisieux) ma la nostra auto-resa dovrebbe tenerci svegli e renderci attivi. Coloro che sperimentano questa esperienza descrivono la loro sensazione come di auto-abbandono, come la perdita della coscienza egocentrica, una sensazione di pace, calore e assenza di peso.
Qui ritroviamo il pericolo che così chiaramente minacciava i corinti ai tempi di san Paolo. si sono lasciati andare nelle esperienze di pneumatika…avevano la tendenza ad essere meno interessati allo Spirito Santo e a Dio che ai suoi doni; il pericolo di ingordigia spirituale, denunciata dai mistici, non è frutto di fantasia”.

Sempre dalla Francia, ho ricevuto la conclusione qualificata e attenta di un’ indagine che vorrei citare.

L’ VIII Incontro annuale dei gesuiti del Rinnovamento Carismatico, tenuto nei pressi di Parigi a gennaio del 1983, ha studiato l’ argomento “il riposo nello Spirito” e in seguito ha pubblicato le sue conclusioni sotto il titolo: Riposare nello Spirito: i principi del Discernimento.

La conclusione generale dell’ Assemblea su questo complesso fenomeno termina così:

”Fermo restando il reale pericolo di deviazione, l’ atteggiamento assai prudente dei pastori della Chiesa e in ultimo il fatto che la vita carismatica non dipende dal “riposo nello Spirito”, siamo dell’ avviso che sarebbe preferibile non introdurre, ne incoraggiare questo fenomeno nel Rinnovamento Carismatico Cattolico”.

Anch’io sto giungendo alla stessa conclusione.


1. Un carisma per i nostri tempi?

Proseguendo lungo la stessa linea di pensiero, vorrei dire innanzitutto che non è appropriato scrivere che, se una persona mette in discussione questo particolare “carisma”, mette in discussione tutti gli altri carismi.

Nemmeno si deve mettere il fenomeno della caduta sullo stesso piano di quello della glossolalia.

Chi è di questo avviso non considera le basi bibliche per la glossolalia, che, inoltre, non si dovrebbe interpretare come il dono miracoloso del parlare in lingue sconosciute.

In ogni caso, è errato associare il destino del “fenomeno della caduta” con quello dei carismi riconosciuti e approvati dalla tradizione della Chiesa.

Va anche detto che ci sono carismi e carismi: la loro varietà è tale che non hanno un significato univoco.
San Paolo fa l’ elenco di numerosi carismi ordinari che danno ai doni naturali uno scopo soprannaturale, e questa lista non è affatto esauriente.

I doni dello Spirito vanno dal’ amministrare, al’ insegnare, al predicare, alla cura dei malati. E questa lista potrebbe certamente continuare a lungo.

Fonte: https://www.cattoliciromani.com/39-lo-scaffale-di-cr/57876-il-riposo-nello-spirito-del-cardinale-leon-joseph-suenens

Infine, sappiate che ci sono stati casi di persone che hanno denunciato chi li ha spinti a terra, a dimostrazione del fatto che si tratta anche di una pratica pericolosa.

Nel 2002 una donna di New York intentò una causa civile ad una chiesa, dopo che un pastore l’aveva colpita e spinta a terra facendola a cadere indietro (ossia dopo essere «caduta nello Spirito»), e cadendo si era rotta un braccio. L’inserviente che doveva afferrarla per accompagnarla a terra, non la prese e lei si ferì. La Chiesa dovette risarcire la donna con 80.000 dollari (https://www.christiancourier.com/articles/518-she-was-slain-in-the-spirit – I was reminded of those days, as I read an interesting news report. A New York woman was awarded a civil judgment of $80,000. Purportedly, in a religious service she was “slain in the Spirit,” and, during the ordeal, broke her arm (The Alabama Baptist, Feb. 21, 2002). When the “power from on high” hit her, a minister pushed her backwards. The attendant who was appointed to catch didn’t. She suffered injury and sued. The church was required to pay damages.)

In una piccola comunità Pentecostale, un visitatore che «cadde nello Spirito» fece causa alla Chiesa chiedendo un risarcimento di 50.000 dollari perché la sua caduta gli procurò delle gravi lesioni fisiche. Un «profeta» lo aveva colpito al suo orecchio e gli aveva detto che Dio avrebbe guarito il suo udito e che non avrebbe avuto più bisogno dell’apparecchio acustico (https://babylon-today.com/2018/03/18/the-pentecostal-charismatic-slain-in-the-spirit-lie/ – A few years ago at a small Pentecostal church in a neighboring community, a visitor who was “slain in the spirit” sued the church for $50,000 due to his being “slain” caused him significant bodily injury, I mean, the man had to have surgery and this was after the “prophet” hit him in his ear and told him that God was going to restore his hearing and that he would never need to wear a hearing aid again!).

Concludo dicendovi di continuare a condannare questa pratica, e a mettere in guardia da tutti quei predicatori che anche qui in Italia la promuovono.

Giacinto Butindaro

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3 risposte a Caduta a terra e ipnosi

  1. Massimo Samadello scrive:

    Concordo con te Giacinto, sull’astenersi pubblicamente da questa pratica perchè antiscritturale, ma che sia proprio un alto prelato Massone della Chiesa Cattolica, quale il cardinale Leo J. Suenes, a scrivere anche un libro sull’argomento, questo mi meraviglia e m’infastidisce non poco! Tu oramai sai che scrivo sempre quello che penso!
    Credo comunque, che quando un anima è ben disposta e si abbandona totalmente al Signore, entri veramente in comunione intima con Lui, e quindi venga a trovarsi come in uno stato particolare di torpore mistico e quindi possa anche percepire, perchè no, anche una forma di rilassamento psicofisico, gustando pienamente una totale pace interiore. Ma ovviamente è un’esperienza tutta personale, privata, affatto pubblica, e che deve avvenire nel segreto della propria cameretta o altro luogo ove quell’anima si è raccolta in preghiera e meditazione! Ma da qui che diventi una pratica pubblica per tutti questo assolutamente no!
    Un fenomeno simile accadde anche all’apostolo Giovanni in Apocalisse 1:17 in seguito alle visioni, come anche in Ezechiele 44:4 , Daniele 10:9 …
    Credo cha la manifestazione dello S.S. avvenga in modi diversi a seconda la sensibilità personale di ciascuno. Non c’è una regola fissa, ma deve esserci “Libertà nello Spirito” questo sì. Ripeto, che diventi una pratica comune per tutti e da fare in una chiesa o altrove assolutamente no!
    Ma che sia un alto prelato cattolico Massone a dire ciò che è buono o meno in campo spirituale, permettimi, non lo accetto proprio! Pace

    • giacintobutindaro scrive:

      Massimo, l’ho citato solo per aiutare qualcuno in seno al movimento carismatico cattolico con le parole di un loro esponente autorevole per cercare di stornarli da questa pratica che molti praticano anche in seno ai cattolici. Lo so che era un massone, figurati, ma qualche cattolico del movimento carismatico potrebbe cominciare a riflettere sulla pericolosità di questa pratica e abbandonarla. E poi comunque non fa male una dichiarazione contro questa pratica da parte cattolica. Viviamo in una nazione cattolica, non lo dimenticare. Pace.

      • Massimo Samadello scrive:

        Non ne avevo dubbi Giacinto, tranquillo! Se permetti posto questo link : https://www.chiesaviva.com/398%20mensile.pdf
        che potrebbe aiutare qualcuno a comprendere ulteriormente.
        Comunque, ho scritto qui, perchè personalmente nel 1992, durante la guerra in Kossovo, anch’io, da buon cattolico mariano, sono stato a Medjugorie e lì ho conosciuto Padre Jozo Zovko il quale esercitava questa pratica del riposo dello spirito. Ricordo in particolare un giorno in cui, subito dopo la messa, appunto, lui con altri due o tre sacerdoti, imposero le mani a tutti i presenti a tal fine. Vidi i più abbandonarsi sulle panche della chiesa, qualcuno effettivamente distendersi a terra, ma nessuno vero e proprio crollare di peso sul pavimento. Un sacerdote per ben due volte tentò d’imporre le sue mani sul mio capo! Percepii anche del calore ma quell’effetto di cadere o altra simile reazione non l’ebbi assolutamente! Ricordo invece una signora di Piacenza, che era nel bancone/inginocchiatoio davanti al mio che dopo l’imposizione delle mani, vidi scivolare letteralmente sotto il bancone, in uno stato apparentemente di semi incoscienza. A gran fatica e solo dopo alcuni minuti sono riuscito a tirarla fuori da sotto il bancone, con l’aiuto della di lei figlia. Fortunatamente non si era fatta nulla! Come ho anche visto alcuni guardare altri e poi simulare di assopirsi o abbandonarsi sugli schienali dei banconi della chiesa! In quei giorni ero anch’io molto cattolico e mariano, quindi per me questa pratica, benchè non avesse sortito alcun effetto sulla mia persona, conciliava certamente con il clima che si respirava allora in quei luoghi!
        Dopo la conversione però ho molto apprezzato e ben riconsiderato l’azione vera dello Spirito Santo, lasciandoLo agire liberamente in me secondo la sua volontà, ben conoscendomi nel profondo. Lui del resto, scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio (1 Cor. 2:10).

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